Festa della Donna: per una società migliore - Le Cronache
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Festa della Donna: per una società migliore

Festa della Donna: per una società migliore

Di Alessia Potecchi*
Oggi le donne devono avere ancora più coraggio, il coraggio vero di affrontare le tante questioni spesso difficili e scomode, i tanti temi di oggi su cui noi possiamo e dobbiamo incidere, fare la differenza e lottare. Si la parola giusta è lottare perché lo scenario che abbiamo davanti esige un grande sforzo da parte nostra, un impegno incessante, un’azione sinergica e costruttiva. Viviamo un tempo complesso per le donne che faticano ancora su tante questioni importanti su cui non è più tempo di faticare né di attendere. Il 2024 si è aperto con un dato che certamente non è positivo, cioè l’occupazione femminile è arrivata al 55% e l’Italia scivola rovinosamente all’ultimo posto nell’Unione Europea per percentuale di occupazione femminile che è di circa 14 punti percentuale al di sotto della media UE che è del 69,3% ed è ancora molto distante dalla soglia del 60% che secondo la strategia di Lisbona avremmo dovuto raggiungere entro il 2010. Oggi come allora la meta di 6 occupate su 10 continua ad essere un miraggio. La non partecipazione al mondo del lavoro è ancora femminile e il lavoro spesso nemmeno si cerca. L’asimmetria nel lavoro di cura rimane una zavorra, per le donne rappresenta oltre il 62% sul tempo di lavoro complessivo della coppia di partner occupati. Le donne ricevono 40 miliardi in meno di pensioni rispetto agli uomini, il Gender Pay Gap che diventa Pension Gap si trascina così dalle giovani lavoratrici alle pensionate e non potrebbe essere che così viste le retribuzioni più basse destinate alle donne a tutti i livelli manager comprese e si ripercuote nella vita privata dove il congedo parentale è richiesto all’80% dalle donne. Quindi donne penalizzate sul lavoro, in busta paga, a casa e poi in pensione. Abbiamo un Governo di destra, un Governo ideologico che cerca ogni giorni di rendere le donne meno libere nelle scelte che riguardano solo ed esclusivamente loro, un Governo che non aiuta le donne nelle sue politiche economiche, la Manovra di Bilancio non ha nulla al femminile, aumenta l’IVA sui prodotti destinati alle famiglie, fa dei passi indietro importanti su alcuni strumenti di flessibilità per l’accesso alla pensione che noi avevamo introdotto e che aiutavano le lavoratrici in questo importante passaggio Opzione Donna e anche Ape Sociale, un Governo che ha deciso di non reinvestire per donne e famiglie i due miliardi delle economie di spesa che derivano dall’assegno Unico e che ha stralciato i piano del PNRR che riguardano le risorse destinate all’occupazione femminile ma soprattutto all’implementazione degli asili nido e alle scuole per l’infanzia, è degli scorsi giorni la bocciatura dell’emendamento proposto dalle opposizioni per lo smart working per lavoratori fragili ma anche per mamme con figli under 14 che aiutava nella conciliazione casa e lavoro. E’ stata votata la Direttiva Europea che sancisce per l’ennesima volta la parità retributiva tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. La trasparenza è certamente un passo in avanti ma non basta perché l’eguaglianza di opportunità è cosa ben diversa dall’eguaglianza formale. Per attuare la prima occorrono investimenti pubblici ben precisi per fare in modo che le condizioni di partenza e di competitività tra uomo e donna siano le stesse ma questo non è un problema che può affrontare la direttiva e quindi si rischia che il Gap Salariale sia mantenuto perché il datore di lavoro troverà sempre delle motivazioni di carattere oggettivo e non di genere che giustifichino una diversa retribuzione. E allora qui il nostro impegno incessante perché le nostre battaglie sono battaglie per migliorare la società. Il tempo guadagnato dalle donne è la via per evolvere la società, lì dove le donne hanno spazio aumenta il livello di istruzione e quello imprenditoriale, calano la violenza, la fame, la povertà, diritti femminili e società più sana viaggiano di pari passo. Oggi dobbiamo agire sui temi ma anche cambiare e modificare una mentalità e un modo di pensare consolidato che è anche la causa della piaga della violenza che si abbatte sulle donne. Uomini senza valori che si approcciano alle donne con violenza, che vogliono sempre averla vinta e che considerano la donna un possesso, un vanto, una conquista. Un fenomeno causato da un profondo narcisismo maschile e alimentato da una cultura di manipolazione dei sentimenti, una delle minacce più gravi alla sicurezza e al benessere delle donne nella nostra società. Bisogna frantumare questa mentalità radicata, deve partire un’azione educativa e formativa forte e dirompente che deve interessare gli uomini, il loro egocentrismo e il loro modo di pensare, di approcciarsi, di avere rispetto e di concepire nel modo giusto e rispettoso il rapporto d’amore tra un uomo e una donna perché quest’ultima ha il diritto di essere libera sempre. La violenza nei confronti delle donne è l’ostacolo principale alla formazione di una coscienza sociale basata su rispetto e parità.
*Dipartimento Economia e Finanze PD