Vincenzo Senatore
Dalle carte che Giovanni Corallo, ex dipendente del Psaut 118 di via Vernieri a Salerno (ora in pensione), porta con sé sembra che qualcosa non torni. Partiamo dalla stranezza più evidente: al Psaut alcune infermiere profess i o n a l i chiedono ferie tutti i mesi e, poiché sono loro stesse ad organizzare i turni, fanno anche in modo di coprirsi a vicenda così da usufruire di ore di straordinario aggiunte a quelle di riposo. Se parliamo dei mesi estivi tutto rientra, più o meno, nella normalità. Ma è perlomeno singolare, come emerge dalla documentazione in nostro possesso, che nel mese di febbraio del 2017 (non è per tradizione un periodo di vacanza) i dirigenti della struttura autorizzino 66 ore di straordinario. Oppure che a ottobre del 2017 su 31 giorni lavorativi 11 risultino parzialmente scoperti perché c’è almeno una infermiera in ferie. Il top a dicembre quando si accumulano 238 ore di straordinario. Va bene che siamo in periodo natalizio ma il servizio 118 non è esattamente l’ufficio delle Poste o un’azienda privata che può permettersi di mandare la gente in ferie anche per 15 giorni. Nel plico di cui siamo venuti in possesso c’è tutto. Date, orari, nomi con un asterisco di fianco (pare significhi che quelle persone sono designate a effettuare lo straordinario, cosa perlmeno strana), comunicazioni interne. Ma ci torneremo. Secondo quanto dispone la legge ogni mese è possibile effettuare al massimo 48 ore di straordinario e in un anno non si possono superare le 250 ore. Eppure al Psaut di via Vernieri ci sono i n f e r m i e r e che arrivano fin quasi a 400 ore di lavoro extra in un anno proprio grazie a questo ingegnoso sistema di ferie e coperture. E’ illegale? Non spetta certo a noi dirlo. Di sicuro lo straordinario costa caro alle casse dell’ente, quindi i dirigenti prima di concedere delle ferie dovrebbero verificare bene il monte ore di lavoro fuori orario concesse fino a quel momento e farsi due conti. Cosa che, a leggere le carte, pare non abbiano fatto né la dirigente responsabile del servizio, dottoressa Raffaella Angrisani, né il direttore sanitario, dottor Vincenzo D’Amato. Vediamo adesso quanto costa lo straordinario all’Asl, secondo le tabelle ufficiali: 15% per il periodo che va dalle 41ma alla 48 ora settimanale, 20% se si superano le 48 ore settimanali (ma già deve essere un caso eccezionale), 30% per i festivi, 50% nel caso del notturno. Quindi solo per il Psaut parliamo di decine di migliaia di euro l’anno. Un caso emblematico riguarda proprio Giovanni Corallo ed è lui stesso a raccontarlo. “Nel mese di aprile di quest’anno avevo preso un periodo di ferie che terminava il giorno 7, di conseguenza avrei dovuto fare rientro in servizio il giorno 8”. Ma? “La dirigente mi mette di riposo sia l’8 che il 9 e autorizza 12 ore di straordinario per due delle infermiere che gestiscono il giro dei turni e delle coperture. Una cosa inaudita, un costo a carico dell’ente del tutto ingiustificato”. Dal quadro contenuto nei documenti che Cronache ha avuto modo di leggere emerge un altro particolare inquietante: l’alternanza di ferie e coperture, con cadenza mensile, genera come effetto il conteggio delle ferie nel monte orario, trasformando così queste ore in straordinario e contravvenendo di fatto a un principio di legge (la monetizzazione delle ferie è illegale). Ovviamente su tutta questa storia dovranno fare le loro verifiche gli organismi dirigenti dell’Asl Salerno ed è pacifico che qualsiasi forma di chiarimento da parte dei responsabili del Psaut rappresenterebbe un contributo decisivo per chiarire i termini della vicenda. Ha ragione il signor Corallo, che ritiene illegittimo il sistema di ferie mensili e coperture, oppure c’è una giustificazione per tutto questo? Pare, comunque, che da qualche tempo a questa parte per gli straordinari si stia facendo ricorso a rinforzi da altre unità.