Felitto, Gnazzo: “Taglio indiscriminato di alberi secolari: è tutto autorizzato?” - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Taglio indiscriminato di alberi e possibili problemi per il dissesto idrogeologico. È questa le denuncia di Antonio Gnazzo, coordinatore di Fratelli d’Italia di Felitto. “Nei giorni scorsi – dice – sono stati tagliati molti alberi. Un vero e proprio disboscamento della montagna che ha portato alla distruzione di querce secolari, di alberi ad alto fusto di inestimabile valore ambientale”.

Il coordinatore del partito di Giorgia Meloni entra nello specifico di quanto accaduto: “Dietro questa azione – spiega Gnazzo – c’è l’ente comunale che ha avviato questi lavori. Mi sono anche informato e dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni mi hanno riferito dell’assenza di una qualsivoglia autorizzazione. Ovviamente andrò avanti per capire se ci sono o meno i giusti permessi”. Il coordinatore, oltre al discorso ambientale, ne fa anche uno di stretta attualità e di sicurezza. “

Il nostro territorio, per conformazione orografica, è soggetto al famigerato dissesto idrogeologico. La natura, però, sa bene cosa fare e se esiste una foresta così fitta vuol dire che così doveva rimanere ed infatti con la pioggia delle scorse ore, tra l’altro un fenomeno breve, c’è già stata una colata di fango. Non oso immaginare, dunque, cosa potrà succedere da qui a qualche settimana quando si entrerà nella stagione autunnale e poi in quella invernale quando i fenomeni di precipitazione intense saranno molto più frequenti”.

Gnazzo, che non le manda certo a dire, pensa anche a chi dovrebbe monitorare la situazione: “Perché i carabinieri forestali non sono intervenuti? – si chiede – spesso lo fanno, multando il piccolo proprietario terriero che brucia le sterpaglie, di certo con ragione, ma qui pare essere davanti al classico caso di due pesi e due misure”.

Il coordinatore punta anche il dito contro la Comunità Montana Calore Salernitano il cui presidente è Carmine Casella, sindaco proprio di Felitto. Anche lì, cercherà di fare luce. C’è poi anche un altro aspetto che riguarda la montagna di quell’area. Essa ospita preziosi castagni oltre che secolari querce.

Le prime, negli ultimi anni, erano state colpite dal cinipide, un insetto che si ciba del pregiato frutto portandolo al deperimento e al drastico calo di produzione. Per contrastarne la diffusione è stato adottato un rimedio biologico che consiste nell’introdurre nell’ambiente un altro insetto e cioè il torymus sinensis, un parassitoide le cui larve si nutrono di quelle del cinipide.

La quercia è un ottimo alleato di questo insetto, ma il loro taglio, nel pensiero di Gnazzo, potrebbe essere dannoso per il suo ciclo vitale e quindi di conseguenza favorire l’odiato cinipide. Il taglio indiscriminato degli alberi rappresenta una delle cause principali del dissesto idrogeologico.

Le radici, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel consolidare il terreno e trattenere l’acqua piovana, riducendo il rischio di smottamenti. Quando il bosco viene distrutto o impoverito, il suolo perde stabilità e diventa più esposto a frane e alluvioni, soprattutto in zone già fragili.

Ogni abbattimento non controllato contribuisce ad accelerare l’erosione e ad aggravare il fenomeno del dissesto, con danni ambientali e conseguenze per la sicurezza delle comunità. Per questo la tutela delle aree verdi non è solo una scelta ecologica, ma una necessità per la salvaguardia del territorio.