Attestavano visite presso i pazienti oncologici con delle false firme. Visite che venivano retribuite senza essere mai state effettuate. A smascherare i furbetti dell’hospice di Eboli sono stati gli stessi familiari dei pazienti che hanno disconosciuto le firme apposte sui report compilati da infermieri e personale ota. Le dichiarazioni dei familiari che non hanno ricevuto l’assistenza, così come attestato dai dipendenti della struttura eburina “Il Giardino del Girasole”, sono state confermate anche dalle localizzazioni satellitari delle autovetture. Nell’arco di tempo che avrebbero dovuto impiegare per assistere i pazienti a domicilio, gli operatori si recano a fare commissioni personali, al bar, in banca, a fare la spesa, a mangiare al ristorante oppure dal meccanico. I comportamenti dei furbetti e l’arresto del dottore Marra è stato un vero e proprio terremoto ad Eboli. Il medico finito ai domiciliari, anche con l’accusa di aver somministrato una dose letale di farmaco ad un malato terminale, sarà sentito tra domani e dopodomani dal giudice per le indagini preliminari Ubaldo Perrotta che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pubblico ministero Elena Guarino. Una lunga e laboriosa indagine effettuata dalla Procura di Salerno insieme ai carabinieri del Nas che per mesi hanno documentato tutti gli spostamenti del personale addetto alle visite ai pazienti a domicilio. Sono numerosissimi i report di visite mai effettuate. Tutti i familiari sono stati sentiti dagli investigatori e tutti hanno disconosciuto le firme apposte sui documenti che atestavano di aver erogato la prestazione, Per tali furbetti in servizio presso l’unità di cure palliative del dolore l’accusa è di truffa.
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