La spinta dei governatori del Nord e dei ‘big’ del partito di via Bellerio e’ ora ancora piu’ forte: “O si cambia tutto oppure e’ meglio staccarsi dal Movimento 5 stelle”, ripete un ‘big’ della Lega. Salvini ha sempre detto che il voto riguarda le Europee, che per l’esecutivo non cambiera’ nulla. Ma con i risultati che danno il Carroccio ben al di sopra del Movimento, nel governo – spiega una fonte pentastellata – c’e’ preoccupazione per quello che potra’ succedere da domani. Il presidente del Consiglio e’ finito nel mirino dei leghisti: “ha dimostrato di essere imparziale”, e’ stato il ‘refrain’ all’indomani del ‘caso Siri’. Dal momento in cui i pentastellati hanno cambiato comunicazione, inaugurando quella che anche nella Lega hanno definito “la stagione della tensione”, la fibrillazione nella maggioranza e’ cresciuta giorno dopo giorno, sottolinea un esponente di primo piano del partito di via Bellerio. Ed e’ aumentato il timore a palazzo Chigi che soprattutto le inchieste e quindi il tema giustizia possano fungere da detonatore di una crisi. Conte, riferiscono fonti M5s, intende mantenere la barra dritta, ritiene che l’agenda di governo sia dettata dal contratto, che non ci siano altre strade da intraprendere se non quella di un ritorno a fare squadra. Ma la Lega – e’ la consapevolezza nell’esecutivo – alzera’ il tiro. In realta’ pure i ‘big’ della Lega ribadiscono che non ci sara’ alcuna richiesta di rimpasto o di cambio a palazzo Chigi ma sui provvedimenti non si fara’ alcuno sconto. “Subito la flat tax, il dl sicurezza bis, le grandi opere e la riforma della giustizia”, sara’ la richiesta. “Dipende dalla reazione dei 5 stelle capire se il governo va avanti. Se loro si calmeranno bene, altrimenti c’e’ il rischio che salti tutto”, osservano fonti parlamentari del Carroccio. “Non ci sono le condizioni per le opposizioni di chiedere un voto politico”, ha spiegato il capogruppo della Lega, Molinari. Il presidente del Consiglio martedi’ sara’ a Bruxelles per cominciare a parlare delle nomine europee ma l’appuntamento decisivo sara’ il prossimo Consiglio dei ministri, quando la Lega rimettera’ sul tavolo il dl sicurezza bis, mentre il Movimento 5 stelle riproporra’ il dl sulla famiglia. Sara’ uno scontro sull’agenda e bisognera’ capire se l’ala movimentista dei pentastellati chiedera’ di riallacciare i rapporti con il Pd, sganciandosi dall’abbraccio con la Lega. E motivo di contrasto potrebbe essere anche la sentenza che arrivera’ per Rixi alle prese con il caso delle ‘spese pazze’ in Liguria. Ma in M5s e’ scattato l’allarme rosso se effettivamente arrivera’ il sorpasso del Pd. Il timore e’ quello di un governo a trazione leghista. Al momento nessuna comunicazione ufficiale. Di Maio segue al palazzo dei gruppi della Camera lo spoglio delle elezioni europee. Con lui ci sono la vicepresidente del Senato Paola Taverna, la vice ministro all’Economia Laura Castelli, il sottosegretario Stefano Buffagni e il sottosegretario Manlio Di Stefano.
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