di Antonio Manzo
Può il prorettore vicario di università presentarsi in campagna elettorale con il suo curriculum accademico? O sarebbe opportuno che, data la circostanza di un incarico fiduciario di rilievo accademico, il prorettore vicario dismettesse i panni del vertice universitario per i giorni della campagna elettorale? Maurizio Sibilio candidato al Parlamento Europeo nella lista Sud per il Movimento Cinque Stelle è ancora in carica. Non si è sospeso dalla funzione, non si è dimesso ma solo “allontanato” dall’incarico. Cosa significhi Sibilio non l’ha spiegato, perché ha definito lui le regole dell’ “allontanamento”: non partecipare da prorettore vicario alle riunioni del Senato Accademico, non prendere parte ad atti deliberativi ma “allontanandosi” continuerebbe a percepire l’indennità di funzione. Che ci sia inbarazzo in ateneo, a partire dal rettore Voncenzo Loia, non c’è dubbio. Proprio lui ha delegato Sibilio prorettore vicario dopo averlo avuto come avversario alle ultime elezioni per raggiungere il rettorato, è un dato di fatto avvalorato anche da un innocente svarione telematico. Sul sito dell’ateneo hanno fatto scomparire il nome del prorettore vicario ma, cliccando sulla pagina del sito compare il nome del professor Carmine Vecchione e subito dopo compare il vero prorettore vicario, cioè il candidato Maurizio Sibilio con tanto di fotocolor e curriculum di direttore del dipartimento scienze umane e della formazione. I volantini elettorali propagandano Maurizio Sibilio come protettore vicario. Il rettore Loia, secondo molti in ateneo, dovrebbe revocare l’incarico utilizzando gli stessi argomenti con il quale contestò la discesa in campo di Aurelio Tommasetti candidato al Consiglio regionale della Campania. Ma la virtù della coerenza non esiste, basta riflettere sul fatto che Unisa lancia un workshop per creare agenti segreti a servizio delle aziende mentre non è stata capace di difendersi da ben due attacchi informatici. È solo uno dei paradossi universitari già al centro di un intervento parlamentare del senatore Antonio Iannone, l’unico salernitano che ha in mente di rivolgere una interrogazione al ministro per l’università, Bernini, sull’amichettismo in cattedra, concorsi annullati e poi rifatti, carriere accademiche velocissime o rimosse e stroncate, l’attacco informatico ed altro. La candidatura di Sibilio scatena una bufera a 5 Stelle sull’università di Salerno.