“Non volevo ucciderlo”. Un concetto che Luca Gentile ha ribadito spesso nel corso del lungo interrogatorio in carcere davanti al Gip del Tribunale di Salerno Piero Indinnimeo ed alla presenza del pubblico ministero Elena Guarino. Una confessione piena e ricca di dettagli che non è bastata, al momento, per convincere il Gip a scarcerarlo. Il fermo non è stato convalidato in quanto non sussiste il pericolo di fuga ma il giudice ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere senza ulteriori limitazioni e con la possibilità di svolgere colloqui (i legali difensori avevano chiesto i domiciliari) Il giovane, nonostante l’evidente stato di choc determinato dalla vicenda, ha ricostruito con lucidità quanto accaduto tra venerdì sera e sabato. Già perché il particolare che non era emerso finora, e che è stato accertato dall’esame autoptico del medico legale Maiese, che Eugenio Tura De Marco è deceduto tra le 22,40 e l’1,30 della serata tra venerdì e sabato (presumibilmente intorno alle 23,30). Elemento, questo, che cambia, e non di poco, gli scenari in quanto la figlia di Eugenio Tura, Daniela, allerta le forze dell’ordine soltanto nel tardo pomeriggio di sabato con i contatti, anche whatsapp, interrotti già dal venerdì pomeriggio. Possibile che non fosse stata a conoscenza di quanto accaduto la sera prima tra il fidanzato ed il padre? Una zona d’ombra sulla quale si muovono gli inquirenti che ora vogliono vederci chiaro in relazione alla posizione di Daniela Tuda De Marco che resta ricoverata, in osservazione, al reparto di psichiatria del Ruggi dopo il malore di due giorni fa. La giovane era a conoscenza delle continue avances del padre nei confronti del fidanzato (pare che l’uomo avesse intrattenuto relazioni con altri ragazzi) e che il loro rapporto fosso motivo di contrasto. E’ probabile che fosse anche a conoscenza del tentativo di chiarimento che Luca Gentile, assistito dagli avvocati Gino Gassani ed Enrico Lizza, voleva avere col papà venerdì sera. Elementi questi che ora sono al vaglio degli inquirenti.
L’interrogatorio di garanzia. Gentile, in buona sostanza, ha ribadito quanto riferito in occasione nell’interrogatorio reso all’alba di domenica. Il ventiquattrenne ha ribadito che Eugenio Tuda De Marco aveva avanzato l’ennesima avances sessuale minacciandolo di non fargli vedere più la figlia. L’uomo era ubriaco e quella sera sembra fosse più alterato del solito. Ha aggredito alle spalle il ventiquattrenne che saltuariamente lavorava con lui occupandosi di traslochi. Il giovane si ribella ma l’uomo – secondo la versione fornita da Gentile- gli mette una mano sul collo ed un’altra sui genitali. Il giovane per divincolarsi ha afferrato il coltello che aveva indosso ed ha colpito il sessantenne ad una gamba. Eugenio Tuda De Marco ha provato ad afferrare un coltello da cucina che era posizionato su un mobile ma il ventiquattrenne è riuscito ad impedirlo colpendolo con un calcio (un piccolo ematoma sarebbe stato evidenziato anche dall’autopsia). Da qui la colluttazione con Gentile che, nel tentativo di difendersi, porta colpi circolari (anche l’esame autoptico rileverà che i colpi non erano diretti). Da rilevare, tra l’altro, che il giovane soffre di epilessia, un elemento che andrà seriamente valutato e verificato. Da qui le varie ferite al volto ed alla testa rinvenute sul corpo della vittima. Due i fendenti, sempre portati in maniera laterale, che hanno determinato il decesso: uno portato che recide l’aorta e l’altro tra rene e fegato. Il giovane lascia il corpo dell’uomo, ormai privo di vita, sul pavimento dell’abitazione di largo D’Aniello. Il giorno dopo Luca Gentile si reca regolarmente a lavoro (è impegnato in un trasloco) come nulla fosse. Il tardo pomeriggio l’incontro con la fidanzata che contatta i carabinieri riferendo che non ha notizia del padre dalla mattina. Poi l’irruzione nell’abitazione, con il vetro della finestra frantumato dalla stessa ragazza. Massimo riserbo da parte degli inquirenti sulla posizione di Daniela Tuda De Marco che ufficialmente non risulta indagata ma la sua posizione è sicuramente oggetto di un approfondimento da parte del pubblico ministero titolare dell’inchiesta Elena Guarino. Una vicenda che, nelle prossime ore, potrebbe produrre nuovi clamorosi colpi di scena.
Salma liberata. Il corpo di Eugenio Tuda De Marco è stato “restituito” ai familiari. I funerali del sessantenne carrozziere delle Fornelle saranno celebrati quest’oggi in una chiesa del centro storico di Salerno. (g*)