Andrea Pellegrino
Un esposto sulla documentazione di valutazione rischio scaduta, una indagine sul compostaggio e sull’organizzazione interna ed una maxi richiesta di risarcimento a favore di alcuni dipendenti. In più, la mancata copertura del tfr per i dipendenti che provengono dal Consorzio. Occhi puntati su Salerno Pulita, la società municipalizzata che si occupa di gestione dei rifiuti, finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica, dei sindacati e degli stessi dipendenti. I fronti aperti sono numerosi e ben presto i conti della Salerno Pulita potrebbero appesantirsi con la richiesta di risarcimento di oltre 100mila euro, accordata dal Tribunale civile a favore di alcuni dipendenti che si erano visti una riduzione in busta paga. Ancora le indagini della Procura della Repubblica si dividono in due filoni: il primo riguarda una denuncia presentata da un sindacato ed anche da alcuni consiglieri comunali. Al centro il mancato rinnovo del documento sull’antinfortunistica ma anche i turni, le mansioni, gli incarichi e gli orari di lavoro. Il tutto accompagnato anche da una possibile condotta antisindacale e l’esclusione dal tavolo di almeno una sigla. Il secondo filone riguarda il compostaggio, con l’acquisizione degli atti da parte della Guardia di Finanza che prosegue anche negli uffici della Salerno Pulita. Dunque, l’inchiesta – partita più di un anno fa – prosegue e non si escludono imminenti sviluppi investigativi. Infine, non mancano problemi di carattere economico. La nuova organizzazione che include anche il personale del Consorzio aggrava ulteriormente le casse della municipalizzata. Basti pensare che, allo stato, mancherebbe la liquidità per saldare liquidazione e Tfr ai lavoratori ex Corisa2.