«Fiengo è amico mio. Le pietre sono state acquistate in India ed ha applicato al Comune di Salerno 85 euro al metro quadro ed uno spessore di 8 centimetri». Armando Esposito (Esa Costruzioni) parla della fornitura della pavimentazione di Piazza della Libertà con Stefano Schiavo della “Schiavo & C spa”. I due al telefono chiacchierano della Fiengo Ceramiche, finita poi al centro dell'inchiesta per la variante in corso d'opera ai lavori della Piazza della Libertà ed attenzionata per l'aggiudica dell'appalto (unica offerta con ribasso dello 0,76 per cento) dei lavori – da 6 milioni di euro – della pavimentazione a Santa Teresa. Armando Esposito a Schiavo consiglia di non utilizzare quello spessore. «Pietre – dice Armando Esposito – con uno spessore più piccolo fanno scendere il prezzo vertiginosamente». Il titolare della Esa Costruzione immagina che il prezzo possa scendere anche a 40 euro al metro quadro, contrariamente agli 85 euro chiesti dalla Fiengo Ceramiche. Ma Esposito confessa che per Piazza della Libertà «è stato il Comune di Salerno a volere le pietre con uno spessore di 8 centimetri». Ma la Fiengo Ceramiche finisce al centro dell'inchiesta condotta dai pm Antonio Cantarella e Guglielmo Valenti sulla variante in corso d'opera – affidata alla Esa Costruzioni dei fratelli Esposito – ai lavori della piazza sul mare, per le forniture rese. Durante i controlli e gli accertamenti condotti dai consulenti tecnici della Procura di Salerno, Luigi Boeri e Rinaldo Chericoni, sarebbero emerse alcune anomalie che avrebbero portato, poi, i pubblici ministero ad ipotizzare il reato di peculato per il titolare dell'azienda (Antonio Fiengo), nonché al sequestro di alcune somme di denaro della società di Ercolano. In particolare i consulenti tecnici, attraverso le loro analisi, hanno evidenziato che «il materiale fornito in cantiere e collaudato risultava essere pari a metri quadri 23.511 rispetto ai 42mila metri quadri (circa) previsti in contratto». Poi l'aspetto della gara d'agosto per l'aggiudica dei lavori. Conclusasi il 30 agosto 2011 con una sola offerta – quella della Fiengo, appunto – ed aggiudicata il giorno successivo dalla commissione presieduta dall'ingegnere Domenico Barletta, all'epoca dirigente del settore opere pubbliche del Comune di Salerno (oggi in pensione), assistito dall'avvocato Aniello Di Mauro, dirigente del Servizio Appalti e Contratti, quale segretario, e dal dottor Domenico De Chiara, con funzioni di verbalizzante.
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