E’ rimasto vittima del suo lavoro, Michele D’Adamo, 50 anni, dilaniato dalla esplosione che ha distrutto il laboratorio dove confezionava fuochi d’artificio a Gesualdo, in provincia di Avellino. D’Adamo si trovava all’interno del deposito ricavato da una casa colonica in Contrada Pastene, a due chilometri dal centro abitato, quando intorno alle ore 15:30 si e’ verificata l’esplosione. Un boato fortissimo, avvertito anche nei centri vicini della Valle del Calore, che ha fatto riversare in strada gli abitanti di Gesualdo. La deflagrazione ha fatto crollare al suolo la linea elettrica dell’alta tensione a servizio della zona rendendo piu’ complessi l’intervento e le operazioni di soccorso a cui hanno partecipato Vigili del Fuoco, forze dell’ordine e i sanitari del 118 giunti sul posto a bordo di diverse ambulanze. La forza dell’esplosione ha fatto ribaltare il furgone che D’Adamo aveva par- cheggiato nei pressi e grossi pezzi dello stabile sono letteralmente volati via per centinaia di metri. Nella zona sono accorse anche molte decine di persone, anche dai centri vicini, che hanno assistito alle operazioni di soccorso con la speranza di rivedere sano e salvo Michele. D’Adamo, che lascia moglie e tre figli, era infatti molto conosciuto a Gesualdo e in provincia di Avellino per la sua ultradecennale attivita’ di “fuochista” ingaggiato nei mesi estivi dai comitati che organizzano i festeggiamenti patronali. Sul posto e’ immediatamente arrivato anche il sindaco di Gesualdo, Edgardo Pesiri: “Abbiamo sperato fino all’ultimo che Michele ce l’avesse fatta. Quando i soccorri- tori ci hanno informato, il nostro cuore si e’ stretto nel dolore piu’ forte per aver perso per aver perso un nostro fratello”. Dopo le operazioni di messa in sicurezza della zona, che resta comun- que off limits, sono state avviate le indagini amministrative e tecniche da parte degli artificieri per ricostruire le cause che hanno determinato l’esplosione e la conseguente morte di D’Adamo.
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