di Monica De Santis
Esiti sfavorevoli per le acque di Minori. A confermarlo è l’Arpac che ha pubblicato i dati delle recenti analisi effettuate su tutti i tratti delle località costiere di Napoli e Salerno. Dati che confermano la balneabilità per quasi tutte le località delle due province. Dati che si riferiscono ai prelievi e alle analisi effettuate sui campioni d’acqua marina fatti nelle scorse settimane. “Bocciate” per ora, visto l’esito sfavorevole delle analisi, località come Lido di Licola nel comune di Pozzuoli e Minori, sulla Costiera Amalfitana. Come detto a comunicare gli esiti sia positivi che negati in materia di balneabilità delle acque napoletane e salernitane è stata l’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania). In particolare, “i campioni prelevati nei tratti Arco Felice e Lucrino nel comune di Pozzuoli, Trentaremi e Nisida nel comune di Napoli, Torre di Bassano, Litoranea Sud, Cimitero e Calastro nel comune di Torre del Greco, Lido Azzurro nel comune di Torre Annunziata, Ex Cartiera nel comune di Castellammare di Stabia, sono risultati tutti conformi alla normativa per quanto riguarda i parametri microbiologici che determinano la balneabilità delle acque (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali). Nel tratto denominato ‘Minori’ nel comune di Minori, invece – prosegue l’Arpac – gli ultimi prelievi effettuati lo scorso 9 agosto, hanno dato esiti sfavorevoli. Per il tratto Lido di Licola, in cui il prelievo effettuato il 16 agosto ha dato esiti non conformi, i risultati dei prelievi supplementari effettuati ieri, 23 agosto, sono attesi domani (oggi per chi legge, n.d.r.)”. Nei tre comuni in provincia di Napoli i prelievi supplementari sono stati svolti lo scorso 22 agosto e i risultati sono stati trasmessi oggi alle amministrazioni comunali, nel caso di Minori i risultati sono stati svolti lo scorso 19 agosto. “A fronte di un quadro complessivo delle acque di balneazione positivo e tendenzialmente stabilizzato a livello regionale – spiega il direttore generale Arpac Stefano Sorvino – permangono alcune criticità locali e transitorie che appaiono principalmente legate all’andamento delle precipitazioni e ad alcune perduranti difficoltà dei sistemi di gestione delle acque reflue in situazioni di ‘troppo pieno’. Si sottolinea che, quando Arpac rileva un fenomeno di inquinamento temporaneo, i controlli supplementari, che potrebbero ridare il via libera alla balneazione, vengono effettuati immediatamente dopo il superamento delle cause alla base dell’inquinamento. Ecco perché, in alcuni casi, le analisi suppletive non vengono effettuate immediatamente. Il rapporto di collaborazione tra l’Agenzia e le amministrazioni locali è più che costruttivo, nella consapevolezza di quanto sia opportuno gestire con flessibilità e rapidità queste fattispecie, mantenendo allo stesso tempo la più rigorosa garanzia di tutela sanitaria e della qualità ambientale”. Al momento l’Arpac ha effettuato 2.063 prelievi di acque di balneazione in Campania, mentre in tutto il 2021 furono effettuati 2.510 prelievi, nell’ambito di 328 tratti di costa monitorati, con una frequenza di almeno un prelievo al mese per ciascuno dei tratti monitorati.