di Marta Naddei Due reparti del Ruggi, uno del Da Procida, uno dell’Umberto I di Nocera Inferiore ed uno del presidio ospedaliero di Vallo della Lucania. Sono questi i cinque “centri prescrittori” salernitani del farmaco “Sovaldi”, che consente di curare fino al 90% di tutti i genotipi virali per pazienti affetti da Epatite cronica C. Il decreto presidenziale, ovviamente a firma del governatore Stefano Caldoro, è arrivato nella giornata di martedì: inizialmente, la Regione Campania non aveva previsto – nel novero dei centri dove fosse possibile prescrivere il “superfarmaco” contro l’Epatite C – alcuna struttura presente sul territorio salernitano, escludendo – di fatto – tanto l’Asl più estesa di tutto il territorio regionale quanto una delle più importanti aziende ospedaliere campane. A perorare la causa dei pazienti salernitani, altrimenti costretti a trasferte per poter ottenere la prescrizione e il rimborso del tanto prezioso quanto caro farmaco, è stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alberico Gambino che, dopo due interrogazioni con cui sollecitava un intervento da parte del presidente Caldoro per rimediare alla mancanza, è riuscito ad ottenere l’importante risultato. Il “Sovaldi” sarà prescrivibile presso i reparti di Malattie infettive e Gastroenterologia del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e i reparti di Medicina generale dei presidi ospedalieri afferenti all’Asl Salerno, “Giovanni Da Procida”, “Umberto I” di Nocera Inferiore e di Vallo della Lucania. In totale, in Campania, sono state 25 le strutture che hanno ottenuto il via libera dalla Regione per avviare le procedure per la prescrizione del farmaco (oltre le 5 di Salerno, ce ne sono 12 a Napoli, 4 a Caserta, 2 ad Avellino ed una a Benevento). «Ringrazio il presidente Caldoro – ha dichiarato il consigliere Alberico Gambino – per l’interessamento riservato alla Provincia di Salerno. Ora aspetto che, come promesso, vengano riaperti i pronto soccorso degli ospedali di Agropoli e Scafati. A tal fine, colgo l’occasione per sollecitare nuovamente il manager dell’Asl Salerno a convocare il tavolo tecnico che aveva annunciato e che è indispensabile per concretizzare le procedure». Diversi sono gli ordini di motivi per i quali questa scelta assume una connotazione fondamentale per chi è affetto da Epatite C cronica: in primo luogo, appunto, per evitare lo spostamento dei pazienti o dei familiari presso plessi medici dislocati nelle altre province della regione ma soprattutto anche per la rimborsabilità. Oltre ad essere innovativo ed efficace, il “Sovaldi” (il cui nome originario è “Sofosbuvir”) ha anche un costo molto elevato. Per un trattamento completo, infatti, le cifre oscillano dai 17mila ai 30mila euro e fino alla fine dello scorso anno i costi erano completamente a carico dei pazienti. In Campania i soggetti portatori di infezione da Hcv sono circa 200.000; l’infezione da Hcv rappresenta la causa più importante di epatopatia, in quanto è riscontrabile nel 62% delle epatiti croniche e nel 73% degli epatocarcinomi.
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