di Erika Noschese
«Sono Vietrese e svolgo la professione di avvocato civilista sul territorio da trenta anni, conosco la gente e le problematiche di maggiore interesse. Mi candido a sindaco del Comune di Vietri sul Mare per mettermi a servizio della comunità, perché sono convinta che un modo diverso di amministrare sia possibile. È questo il momento di agire, di rimboccarci le maniche, di dire la nostra su tutti i temi che toccano da vicino le esigenze della collettività, affinchè si attui quel cambiamento che, finalmente, Vietri merita». Con queste parole la dottoressa Emilia Senatore ha annunciato la sua candidatura a sindaco per la città di Vietri sul Mare con la lista “L’Altra Vietri”. «Abbiamo un progetto da realizzare, ci crediamo e intendiamo condividerlo con i vietresi, nelle scelte e negli obiettivi ed il fine ultimo da realizzare deve essere il bene comune e collettivo. Si cambi rotta, una volta per tutte! Mai più si sacrifichi il bene comune in favore dell’interesse privato ed esclusivo. Mai più la politica faccia da passepartout per la carriera di pochi intimi o favorisca rendite di posizione di lobby o di pochi eletti – ha detto la Senatore – La visione politica interesserà tutti, non lascerà indietro nessuno, con una attenzione particolare alle generazioni future, verso le quali tutti abbiamo la responsabilità di quanto oggi siamo in grado di custodire e valorizzare. La legalità sarà la stella polare, fermo punto di partenza del nostro agire. Crediamo che tutti insieme possiamo cambiare le cose, e che solo insieme tutto diventa possibile». Dottoressa Senatore, è ufficialmente partita la campagna elettorale. Perchè la scelta di scendere in campo in prima persona? «Ci metto sempre la faccia e la mia storia in ciò che credo. Sono avvocato e svolgo la professione di avvocato sul territorio da oltre trent’anni, conosco persone e problematiche ed ho deciso, responsabilmente, di mettermi a servizio della comunità, del paese in cui sono nata per dare il mio contributo deciso e concreto ad un nuovo modo di amministrare». L’Altra Vietri è la sua lista civica: come immagina una nuova Vietri? «L’altra Vietri che immagino è una Vietri che pone al centro dell’agire amministrativo il cittadino Vietrese, titolare e padrone, finalmente, dei suoi diritti civili. L’amministrazione sarà trasparente ed inclusiva. Nell’altra Vietri, non mancheranno servizi e trasporti pubblici ed il bene comune sarà a disposizione di tutti. Il territorio sarà tenuto sott’occhio, tutelato e protetto in quanto sottoposto a tutela paesaggistica affinchè conservi il riconoscimento ricevuto nel 1997 come bene Unesco Patrimonio dell’Umanità al pari di tutti i paesi della Costiera Amalfitana». Cosa non è andato, secondo lei, nell’amministrazione uscente? «Nel progetto dell’amministrazione uscente denominato “distretto estetico” è stato previsto l’abbattimento di alberi, benchè protetti. Ciò a dimostrazione che mancano sensibilità e coscienza per il tema dell’ambiente. L’amministrazione, inoltre, ha completamente trascurato la sentieristica che collega le frazioni alte di Vietri, sebbene il recupero dei sentieri possa costituire occasione di lavoro oltre che una importante risorsa strategica, economica oltre che naturalistica. Sul territorio sono stati previsti parcheggi ovunque, in un’ottica strettamente economica e privatistica, persino in zone agricole e ad alto rischio idrogeologico. Inoltre, nemmeno un fazzoletto di spiaggia è stata destinata alla libera fruizione dei cittadini per coloro che non possono o non vogliono utilizzare lo stabilimento balneare. Mancano, inoltre, politiche sociali e progetti per soggetti deboli e fragili. Non è di poco conto, inoltre, il traffico di autovetture che invade, nei weekend, il territorio e che non viene affatto governato, anche per carenza di personale. Il paese, in verità, per molteplici ragioni, è soggetto anche al fenomeno della “turistificazione” con la conseguente scomparsa dei suoi abitanti e della sua identità ma di cui, questa amministrazione non si fa affatto carico». Quali, secondo lei, le priorità per la sua comunità? «Siamo, per dettato costituzionale, una Repubblica fondata sul lavoro, per cui ritengo che ovunque, in ogni comunità, la priorità sia sempre il lavoro. Senza lavoro, la vita non è libera, né dignitosa. La comunità, per le sue meraviglie e le sue risorse, gode di straordinaria ricchezza e tutti, indistintamente, devono goderne. La priorità è assicurare un salario minimo, al di sotto del quale, il lavoro diventa sfruttamento. Proporrò, infatti, in favore dei lavoratori Vietresi, anche per coloro che sono impiegati presso le partecipate pubbliche, l’aumento del salario e contratti adeguati alle loro specifiche mansioni. Un’altra priorità sarà, da subito, l’assegnazione di una spiaggia libera attrezzata. Né sono trascurabili le problematiche relative al traffico, attualmente mal gestito e mal governato e che rende la comunità ostaggio di turisti avventori che si riversano sul territorio nei fine settimana. Ebbene, in questo caso, un sistema continuo di navette potrebbe sostituire l’enorme afflusso di auto che oltre ad intasare il traffico, inquinano l’atmosfera e compromettono la qualità di vita degli abitanti. Le priorità, in verità, per il territorio sono tante e non si esauriscono in questo elenco». In caso di vittoria, quale il suo primo atto? «Il mio primo atto, sarà certamente l’istituzione del salario minimo e adeguamento dei contratti alle mansioni svolte per tutti i lavoratori, soprattutto delle società partecipate. Le risorse per farlo esistono già e tutti i Vietresi ne devono godere. In secondo luogo, per la mia storia, in quanto figlia di operai, mi sento molto vicina alla categoria dei lavoratori, ne comprendo valori e sacrifici, e trovo che il salario minimo sia una vera conquista di giustizia sociale. Bisogna poi, creare opportunità di lavoro per tutti, investendo nella formazione per arti e mestieri ed utilizzare, attraverso la ricchezza del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune, occasioni imprenditoriali di alto valore». Amministrative ma anche Europee: come mettere al centro dell’agenda politica il Mezzogiorno d’Italia? «Ritengo che il Mezzogiorno avrà occasioni di riscatto solo attraverso una adeguata formazione dei giovani e politiche del lavoro».