Di Salvatore Memoli
Le elezioni non aggiungono niente di nuovo alla vita politica del nostro Paese. Se il movimento elettorale è paragonato ad un drago, si rafforza la sua testa mentre tutto il resto rimane un corpo trascinato passivamente dietro a forte pulsioni umorali, di programmi o ideali. La testa del drago è guidata da Meloni, una politica determinata, volitiva, premiata dal suo elettorato, anzi irrobustita da chi ha voluto premiare il suo progetto politico. Certamente le prossime scelte della politica nazionale saranno influenzate da questo voto che sembri acceleri premierato, finanziamento di armi di morte in Ucraina e separazione delle carriere della magistratura. Idee innovative che se spinte dal solo ultimo voto politico, possono insospettire che la politica del prossimo futuro potrebbe non avere la voglia di fare le riforme ricercando la strada di un’intesa larga, come è uso per i grandi cambiamenti. Significativo è lo stato di gara elettorale tra gli stessi partiti di maggioranza. Tra Forza Italia e Lega non sembra sia stato evitato il confronto con lunghi coltelli. Il sorpasso di Forza Italia sulla Lega non sembra un auspicio di un clima sereno. Entrambi però hanno ridimensionato il Movimento 5 stelle. Sarà giusto capire le ricadute di questa competizione sulla tenuta programmatica degli atti di governo su cui insistono questi due schieramenti, incluso il Ponte sullo stretto di Messina. Bisogna anche osservare bene quanto inciderà il sostegno di Forza Italia al Partito Popolare Europeo, sostenendo una maggioranza che potrebbe non essere sostenuta da Lega e Fratelli d’Italia. Insomma finché le preferenze sostengono posizioni ideologiche e politiche précise, il voto assume un valore importante mettendo in evidenza le differenze. Nella sinistra e nel variegato mondo di sinistra le cose non vanno meglio, tranne la tenuta del Partito democratico e la necessaria puntualizzazione se De Luca padre ne fa ancora parte e se i suoi voti hanno determinato elezioni di suoi seggi ed in quale misura. De Luca figlio potrebbe aver messo in riga il padre che avrebbe aiutato Renzi e Maraio. Invece gli Stati Uniti d’Europa non sono in quota vincitori e Maraio sbandierato come candidato du De Luca senior non é stato eletto. Dispiace per questo progetto politico non valutato positivamente. Sul campo regionale campano ci sono troppe vittime, vittime che non ricambieranno con sorrisi e buonismo cristiano. Interessante la vittoria di Simone Valiante che sale sulla piccola poltrona di Sindaco di Cuccaro Vetere. Da li attrezzerà una vedetta per controllare la politica e sarà un bel vedere, aiutato da quella parte politica del PD che guarda oltre De Luca ed oltre la Schlein. Con un futuro da immaginare, comunque promettente. Da Pagani in Fratelli d’Italia esulta Alberico Gambino. I suoi voti non sono tantissimi ma lo trascinano in Europa, mettendo un’altra bandiera vincente ma non troppo di Edmondo Cirielli. Tuttavia pare bello sapere che un uomo che ha ingiustamente sofferto venga premiato e dica una parola in più sulla giustizia delle lotte politiche e barricadere. La destra e la sinistra continueranno a scannarsi visceralmente o teatralmente? In politica l’odio è una scena eccitatoria che schiera i sostenitori ed accende gli animi. I salotti politici sono più accomodanti e concilianti. Certo è in atto una trasformazione importante se il terzo mandato in Regione venga escluso più per odio personale che per opzione politica. In ogni caso nel breve tempo politico ogni posizione politica, anche le vincenti, possono essere ribaltate senza ritegno. Il vero successo delle elezioni è la capacità di sostenere tutto e il contrario di tutto con la stessa improntitudine. Perciò nessuno rida troppo e nessuna pianga, siamo ancora, in modo prolungato nella stagione delle trasformazioni politiche che generano irrequietezza, contraddittorietà ed incoerenza, una stagione di transizione, già troppo lunga, come sosteneva Spadolini. Una politica fatta con tiri di fionda, tirati anche a sorpresa e senza nessun preavviso ma senza nessuna utilità.