Rimpasto in Giunta. Napoli incontra il Psi alle 9 e i Moderati alle 13. Il nodo Falcone - Le Cronache
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Rimpasto in Giunta. Napoli incontra il Psi alle 9 e i Moderati alle 13. Il nodo Falcone

Rimpasto in Giunta. Napoli incontra il Psi alle 9 e i Moderati alle 13. Il nodo Falcone

di Erika Noschese
Una cosa è certa: il rimpasto in giunta si farà ma di certo non per volontà del sindaco Vincenzo Napoli. A sciogliere la matassa e dare l’ok definitivo a procedere è stata la famiglia De Luca. Nei giorni scorsi, infatti, in occasione della presentazione a Roma del libro Nonostante il Pd del presidente della Regione Campania ci sarebbe stato un summit con il figlio, il deputato Piero e il capostaff del primo cittadino Enzo Luciano. Incontro nel quale sono stati definiti i dettagli di un’operazione tutt’altro che semplice tanto che proprio Napoli ieri mattina ha usato il metodo De Luca sfuggendo alla stampa per non rispondere ad eventuali domande scomode. «Arrivederci, ho impegni», si è limitato a dire il sindaco ai cronisti che hanno provato ad intercettarlo per fare il punto sui tanti problemi che attanagliano la città, i rioni collinari e, perchè no, anche il rimpasto, da sempre smentito dal buon Napoli nonostante i tanti incontri fatti, alcuni senza la sua presenza. Questa mattina si chiude il giro di consultazioni con i partiti della maggioranza per il via libera ad Angelo Caramanno presidente del Consiglio. Napoli ieri mattina ha incontrato i Progressisti per Salerno e Campania Libera, oggi invece toccherà ai socialisti e ai Popolari e Moderati che già nella serata di ieri si sono riuniti per un primo dibattito, accordandosi per il sì a Caramanno. Dunque, lo scenario è questo: Dario Loffredo, dopo aver sbattuto i piedi a terra per mesi, entrerà in giunta. A lui la delega all’Urbanistica, sostituendo l’attuale assessore Michele Brigante che rassegnerà le dimissioni con una lettera già pronta da diversi mesi; al Bilancio Eva Avossa, sostituendo così il tecnico Paola Adinolfi che in merito alla sua presa di posizione parla di «mere illazioni, dal momento che la sottoscritta negli ultimi 20 giorni, a causa di un incidente di cui è stata vittima, non si è interessata della questione né ne ha parlato con nessuno (cosa peraltro facilmente verificabile dal momento che la mia segreteria è sempre presente negli orari di ufficio)», annunciando una conferenza stampa quando le sue condizioni di salute lo permetteranno. Sulla Avossa non è stata detta l’ultima parola però: pare, da voci interne alla maggioranza Napoli, che l’ex vice sindaca vorrebbe strappare la delega alla Falcone, guidando così l’assessorato alla Pubblica Istruzione. Dalla sua però Gaetana Falcone ha il pieno sostegno del consigliere regionale Corrado Matera, pronto a scendere in campo a difesa della sua protetta. Altra nota stonata: il nome dell’ex deputata è stato tirato fuori in poche occasioni, secondo i ben informati per lei potrebbe non esserci alcun ritorno al Comune ma un ruolo di spicco all’interno del partito o, ancora, far finire la questione nel dimenticatoio sperando che nessuno punti i piedi, iniziando – alla deluchiana maniera – a screditare il partito. Dal canto suo, Luciano avrebbe già chiarito con i consiglieri che il sì a Caramanno non potrà essere un ricatto: per loro, infatti, non sono previste deleghe ma, forse, la possibilità di agire e parlare per nome e per conto del primo cittadino. Aspetto formale che serve ai consiglieri a raccimolare qualche consenso in più. E dunque cosa accade? Brigante verosimilmente tornerà alla sua vita di sempre, scrollandosi di dosso il peso di un’amministrazione incapace di agire senza il permesso del grande capo senza dover fronteggiare anche gli errori del passato. La Adinolfi, invece, potrebbe ricevere un importante incarico, magari a Palazzo Santa Lucia ma per ora nulla è ancora confermato. Tringali, almeno per il momento, resta al suo posto dopo una giunta di fuoco che lo ha visto protagonista le scorse settimane, ricordando al sindaco di essere stato chiamato da lui e di non essere intenzionato a dimettersi. Nulla da fare per Horace Di Carlo, particolarmente critico nei confronti dell’amministrazione e pronto, a suo dire, a passare tra i banchi dell’opposizione. Il nome di Di Carlo era tra i papabili alla presidenza del Consiglio Comunale ma la proposta è stata immediatamente bocciata, consapevoli anche che nessuno della maggioranza lo avrebbe votato. Nulla da fare anche per Fabio Polverino che dovrà accontentarsi della commissione Bilancio che guida con responsabilità, compostezza e soprattutto con professionalità e capacità. Chiaramente, al ricatto dell’assenza in consiglio comunale non crede più nessuno: nelle tasche dei consiglieri, a fine mese, entra una importante entrata economica quale gettone di presenza per le commissioni e nessuno ha voglia di rinunciarvi, considerato che molti di loro arrivano anche a duemila euro al mese, uno stipendio nobile e senza fatica alcuna. I Progressisti attendono questo importante riconoscimento, l’ingresso in giunta, dopo il flop del processo per lo scandalo delle cooperative sociali che ha praticamente sgonfiato la vicenda tanto che pochi minuti dopo la riunione con il sindaco sono andati dalla segretaria generale a verificare la correttezza delle procedure per il cambio alla presidenza del Consiglio, l’ingresso in giunta e le dimissioni di consigliere comunale che porterebbero in consiglio Sara Petrone, attualmente prima dei non eletti. Resta ancora da capire la data del rimpasto: si ipotizza dopo le elezioni provinciali ma con gli incontri di oggi si chiude l’aspetto formale della vicenda e non si esclude che Napoli possa tirare fuori dal cassetto i decreti di nomina e procedere nell’immediato, provando però a mantenere gli equilibri in vista del voto del 20 dicembre che dovrebbe portare Antonio Fiore alla vice presidenza di Palazzo Sant’Agostino. Intanto, domani ci sarà la riunione dei capigruppo e qualche lamentela potrebbe ancora venir fuori, sperando magari di ottenere ancora qualcosa, fuori tempo massimo. E domani si deciderà anche la data del prossimo consiglio comunale che si dovrebbe tenere entro il 30 novembre per l’approvazione del bilancio, per evitare ulteriori grattacapi per la maggioranza (adesso ben salda) del sindaco ma per ora Napoli non sembra particolarmente preoccupato avendo chiarito ormai gli aspetti formali E, auspichiamo, possa farlo anche con la cittadinanza. Si può davvero sostituire l’ingegnere Brigante, esperto nel suo settore con un assessore che, con tutto il rispetto per Loffredo, non ha alcuna competenza in materia? Metteranno forse dei corsi di aggiornamento per garantirsi una parvenza di conoscenza sul tema? Si può pensare di sostituire la Adinolfi, esperta in materia con chi, fino a qualche anno fa era esperta ma in materia di scuole e non certamente di bilancio, materia così delicata e piena di responsabilità da cui dipende il futuro della città? Questo, non spetta a noi dirlo ma, forse, qualcuno dovrebbe raccontarlo ai salernitani che hanno scelto di votare l’amministrazione Napoli e a chi, invece, chiedeva per Salerno un’alternativa al Sistema che, puntalmente, si ripresenta. Di sicuro c’è che quest’amministrazione non cadrà. A meno che non sia De Luca a deciderlo, chiaramente.