Adriano Rescigno
«Cantieri e asfalto rinnovato, assunzioni a tre mesi, feste e festini, tagli del nastro dell’ultima ora. Noi vigliamo seriamente amministrare questa città per i prossimi cinque anni. Non solo negli ultimi giorni della campagna elettorale». Continua dunque la battaglia verbale tra il candidato del centrosinista, Giuseppe Lanzara ed i componenti del centrodestra, guidati da Francesco Pastore; e se il secondo taccia il consigliere comunale di opposizione uscente e che vuole ritornare davanti le mura di Palazzo di città cinto dalla fascia tricolore, di essere complice di un progetto di assoggettamento di Pontecagnano Faiano al potere dinastico dei De Luca, anche se non li cita mai. Secondo il possibile erede di Ernesto Sica ridurrebbe il Comune a sud di Salerno a periferia del capoluogo di provincia; il primo prende spunto dal vivere social del sindaco ancora in carica e lo bacchetta; prima azzurro ed ora trasferitosi sotto la spada di Alberto da Giussano, che non passa giorno se non pubblica memorabili gesta di premiazioni, feste, tagli di nastro, presenze su luoghi di inaugurazioni di opere pubbliche e foto sorridenti, probabilmente nell’ottica di una operazione di seconda giovinezza. Un giovane millennial, chissà se avrà anche Instagram tra le applicazioni. Ritornando ai due schermitori al centro della scena (anche se sarebbe superficiale sottovalutare il consigliere comunale uscente Angelo Mazza di Movimento Libero), Lanzara benedetto da Piero De Luca ed osannato da un altro giovane millennial, Mimmo Volpe sindaco di Bellizzi, l’altro, Pastore, che si appresta a ricevere probabilmente la visita di Gianni Alemanno e Matteo Salvini. La situazione parrebbe essere ancora di studio senza affondi veri e propri anche se dal palco il braccio di ferro si fa sempre più acceso, Lanzara che urla al cambiamento e Pastore che inneggia alla libertà, le periferie che tornano al centro e la sicurezza per le strade, piano urbanistico e diminuzione dei tributi; sinistra sotto accusa di aver candidato il direttore dell’aeroporto e destra colpita nell’orgoglio “perchè avete in programma quello che potevate fare in cinque anni?” E mentre in tanti si chiedono quanti addetti social costellano le due compagini in sempre più scommettono sul ballottaggio, non fosse altro per vederli “combattersi” ancora sotto la cupola di piazza Sabbato.