di Andrea Pellegrino
E’ Renzi bis. Matteo Orfini rieletto alla presidenza dell’assemblea nazionale, Martina è vicesegretario (unico) del Partito democratico. E’ iniziato ieri il nuovo percorso di Renzi. Sotto gli occhi del premier Gentiloni, seduto in prima fila ed attento ascoltatore del discorso del confermato segretario nazionale che sogna di tornare presto a Palazzo Chigi. Eletta anche la direzione, nei prossimi giorni, con molta probabilità, potrà essere ufficializzata la segreteria nazionale. Un unico salernitano entra nella direzione. Si tratta di Simone Valiante indicato dalla mozione Emiliano. I deluchiani, invece, stavolta sono rimasti a bocca asciutta, ad eccezione di Vincenzo De Luca (che entra come governatore della Campania). Dovranno accontentarsi dei delegati all’assemblea nazionale. «Ringrazio Michele Emiliano – ha dichiarato Simone Valiante – che mi ha indicato come membro della Direzione Nazionale». Entra, invece, una buona pattuglia di napoletani e avellinese. A partire da Andrea Cozzolino, l’ex aspirante candidato alla presidenza della Regione Campania, per passare poi per i consiglieri regionali Lello Topo e Mario Casillo. Poi Bonajuto, Picierno, Armato, Famiglietti, Migliore, Famiglietti, Marco Sarracino (mozione Orlando) e Sgambato. Oltre Vincenzo De Luca membro di diritto sarò anche il segretario regionale Assunta Tartaglione: «Agli eletti vanno le mie congratulazioni e l’augurio di buon lavoro – dice Tartaglione – con l’auspicio che tutti insieme si possa scrivere una nuova pagina per il Partito democratico e contribuire dalla Campania a quello che il segretario nazionale ha definito una sorta di servizio civile per il Paese» Restano fuori dalla direzione big del calibro di Fioroni e Cuperlo ma entrano 20 giovanissimi in quota Renzi. Barbara Pollastrini, coordinatrice nazionale della componente cuperliana e vicepresidente dell’Assemblea nazionale del Partito democratico, commenta: «Sono molto rammaricata. Non capisco e non mi adeguo, di chiunque sia la responsabilità, a una scelta che lascia fuori dalla direzione del Pd Gianni Cuperlo. Prenderemo, con altre e altri di SinistraDem, le nostre decisioni». Sullo sfondo ora resta la tentazione del voto anticipato dei renziani. Ma il vero cruccio di Renzi, che giovedì lancerà una “cabina di regia” Pd-governo al Nazareno, è non stare fermi nei prossimi mesi. Quanto alla sinistra extra Pd, il segretario attacca: «Chi proclama unità, ha picconato l’Ulivo di Prodi». Proprio al centrosinistra unito guarda però Orlando, che con un duro discorso lancia l’opposizione interna: «Il Pd deve prendere il 40% non a tutti i costi. Basta nepotismo e clientelismo». «Non servono superuomini – dice, invece Emiliano – che è più soft e promette “lealtà”: “Hasta la victoria, segretario”».