Eboli. L'auto invisibile per i vigili - Le Cronache Provincia
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Eboli. L’auto invisibile per i vigili

Eboli. L’auto invisibile per i vigili

Lasciamo da parte l’anarchia automobilistica in città, che segue l’indubbia inciviltà dei residenti, di qualunque provenienza. Soprattutto, lasciamo da parte la litania che ci si sente rispondere in qualsiasi posto pubblico d’Italia, si tratti di scuole, di ospedali, di forze dell’ordine, di medici, infermieri e così via, cioè la famosa carenza d’organico: spesso è fondata ma, altrettanto spesso, non lo è. Certo, se cominciassero a buttare fuori dagli uffici, dove si imboscano sin dalla notte dei tempi, diversi impiegati pubblici, in genere imperturbabili (sanno che nessuno può far loro niente a meno che non li trovino in flagranza di omicidio), probabilmente le cose migliorerebbero. Forse. Lasciamo, dunque, da parte ogni altra considerazione e veniamo al punto. Sostare ogni giorno e per molte ore in divieto di sosta, non in una traversina ma nella centralissima Via Vittorio Veneto, è da Guinness dei primati. L’auto che vedete in fotografia apparterrebbe a commercianti che da qualche settimana hanno aperto un piccolo market. Quest’auto da qualche tempo sta per molte ore in divieto di sosta, proprio sulla strada, senza che un solo vigile urbano sia intervenuto a stroncare il piccolo scandalo, eppure ce ne sono di tipi svegli tra loro. Via Veneto è nota in città, come lo sono via Carlo Rosselli, Via Nazionale, specie all’altezza di un noto, incolpevole bar, lo stesso viale Amendola è a fisarmonica. La strada, teoricamente larga e utile per la circolazione, si riduce a sentiero montano per ore ed ore al giorno. I vigili urbani che fanno? Passano spesso perché la strada conduce alla sede del comando, ma anche questo non è sufficiente: a volte si fermano, fischiano, altre volte si intrattengono a parlottare con qualcuno, altre ancora fanno sgomberare, ma tutto sommato è come se non ci fossero. Episodi “irritanti” se ne verificano, come ovunque, quando, ad esempio, attendono che il cittadino con l’auto in tripla fila finisca di fare i propri comodi, pessima immagine. Rivolgersi alla politica per chiedere un minimo di coraggio appare non complicato ma del tutto inutile, forse pensa ad altro. Ci sarebbe anche un nuovo comandante, il quale, almeno su questo, non sembra aver dato segni significativi, si vedrà. Chissà, se qualcuno iniziasse pure a pronunciare le scandalosissime parole “legge e ordine”, senza farsi ingoiare da complessi e superstizioni «culturali» o elettorali, iniziando magari proprio da improvvise e brutali rimozioni di auto e moto spalmate fin dentro i portoni degli edifici, forse i cittadini, gli anziani, i (pochi) bambini, le donne con le borse della spesa, i disabili di un’intera area vivrebbero meno peggio. Piccolo dettaglio finale: dal momento che la nuova attività commerciale del proprietario dell’auto nella foto (ce n’è anche un’altra che staziona a volte nello spazio per disabili di fronte) è condotta da alcuni africani, peraltro anche molto permalosi secondo ciò che racconta chi ha provato a far loro notare che non si può parcheggiare lì, vuoi vedere che pure i vigili non si accostano per paura di essere chiamati razzisti? (pierre)