Ieri è mancato ai vivi, il salernitano Domenico “Mimmo” Santucci. Entrato a far parte della famiglia del nostro porto, Mimmo ha sempre rappresentato la tradizione più alta della vocalità partenopea, dividendo il palco con i protagonisti della storia della canzone italiana, con la sua voce fatta romanticamente di miele amatissimo dalla sua Salerno, il cui cuore più antico gli ha dato i natali. La sua produzione discografica è stata prolifica nel periodo del boom, poi decise improvvisamente di allontanarsi dalle scene, forse intuendo il cambio di marcia che stava prendendo la canzone napoletana, con l’invasione dei neo melodici. Schivo e riservato non ha mai voluto calcare nemmeno la scena del revival, considerando chiusa la sua carriera artistica. Tra i suoi brani ricordiamo Ladra di Cuore, perdenno a me, ca nisciuno è fesso,Ce vulimmo, t’aspettavo e tanti altri. In tempi “usa e getta” – anche la coscienza e i sentimenti, disvivere più che vivere -, ossia la vita quotidiana intesa quale consumo veloce, consunzione oscura, spendita e ricarica inerti, abbandono, cieca soddisfazione, sopraffazione, una parola, il sorriso di Mimmo, potevano assolverti e redimere. Sull’affiorare insistente, sottile e nostalgico di emozioni, colori, profumi, vivificati dall’ascolto di una specie di racconto, un filo di storia breve e pur intenso “pieno”, oggi reso disperato, e insostenibile, per la famiglia e tutti gli amici, dall’agire quieto, incessante e inesorabile, delle grandi leggi di natura, capaci di svelare il segreto di quell’anima senza tradirla, gettandovi soltanto un raggio di luce obliqua, scopriamo dentro di noi una nuova, particolare qualità d’animo, un patrimonio di sentimenti e valori ricchissimo, quell’educazione all’amore che Mimmo col suo esempio, nel suo passaggio terreno è riuscito a trasmetterci. L’inconsolabile vedova Annamaria, con la sorella Caterinaunitamente ai figli Lucia, Rita e Gaetano che ha avvicinato alla musica insegnando loro la volontà, l’autodisciplina, la serenità della valutazione introspettiva, l’umiltà, la cosiddetta “passione”, fondamentale per ambire a qualsivoglia traguardo, piangono Mimmo, che riceverà il buon viatico nel pomeriggio nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova in via Gennaro Trincone 4/A nel rione Fratte di Salerno alle ore 17,30.
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