di Fabio Setta
Rispetto a 21 giorni fa quando la Salernitana disputò il suo ultimo incontro prima della lunga sosta dovuta alle partite della nazionale e allo stop per le squadre dispari in cadetteria ci sono delle accresciute certezze ma anche qualche arrabbiatura dovuta soprattutto alle condizioni di Di Gennaro che doveva occupare la <scena> per il rientro da tutti auspicato ma che si è fermato proprio prima della partenza per il ritiro in terra veneta per la gara a Cittadella. E certamente Colantuono non l’ha presa bene perché con in campo il fantasista ex Cagliari e Lazio questa gara contro i ragazzi di Venturato poteva davvero dare un’altra dimensione alla squadra granata. Che comunque, tutto sommato, si conforta con i numeri positivi e soprattutto con la cabala che propende per una Salernitana da quartieri alti della classifica. Infatti negli ultimi anni con 20 punti dopo 12 giornate la Salernitana ha fatto <bingo> alla fine di quel campionato raggiungendo la serie A nell’anno di Rossi al timone. La tifoseria granata per scaramanzia non guarda a quei traguardi, eccezionali 20 anni fa (parliamo del 1998) ma ancora lontani. Però….però si guarda lo stesso e certamente si sogna ad occhi aperti. Il pericolo costante, comunque, di questo campionato è certamente dietro l’angolo. Ogni partita è una battaglia e se ci sono tante squadre racchiuse in pochissimi punti è anche <colpa> del format a 19 squadre che ti dà certamente la possibilità di recuperare, se ti attardi, ma con tanto affanno visto che ci sono ben quattro turni in meno. Ma oggi pomeriggio al Tombolato questa squadra è chiamata a fare risultato. Colantuono non ha mai vinto fuori casa in questa stagione. Ultima chiamata <positiva>, i tre punti, so no arrivati lo scorso marzo dal Del Duca di Ascoli. Un 1 a 3 perentorio e beneaugurante che ebbe il merito di rilanciare la squadra in classifica e di permetterle di continuare la stagione senza patemi d’animo. Dunque caccia alla vittoria ma è evidente che i 20 punti dello stesso Cittadella in classifica con i granata (e il Benevento) non vengono fuori da prove incolori. Tutt’altro. La squadra di Venturato in casa propria è osso duro per tutti. Certo la mancanza di Finotto in attacco conterà moltissimo ma si sa bene che le frecce nell’arco del tecnico veneto sono davvero tante. Dunque mai fidarsi anche perché se Venturato è alle prese con un attacco…spuntato, la Salernitana senza il play Di Gennaro li in mezzo al campo perderà qualcosa. Ed ecco la rabbia dell’allenatore romano che non voleva stravolgere il suo marchio di fabbrica 3-5-2 ma proprio per questa ripresa, tra mille punti interrogativi, si aspettava la buona notizia del recupero di Di Gennaro che, ahimè, si è ancora fermato per infortunio. Dunque carte rimescolate almeno nel punto nevralgico del campo ma il recupero di Akpra è almeno una buona notizia per l’ex tecnico atalantino. Tifosi mobilitati per la trasferta. Oltre 600 saranno presenti sugli spalti del Tombolato che al momento è l’ultima trasferta più lunga di questo primo scorcio di campionato. Infatti per chiudere il girone di andata la Salernitana giocherà altre due volte in trasferta. A Carpi e a Cosenza per chiudere alla grande, si spera, questa parte ascendente del torneo di B.