di Brigida Vicinanza
Sembrerebbe spianata la strada al Ruggi per Enrico Coscioni. Con una delibera infatti l’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona ha adottato il piano aziendale già predisposto dal commissario Nicola Cantone. “Riadottare l’atto aziendale per formarne parte integrante e sostanziale e, con esso, il Piano di organizzazione e funzionamento aziendale”, si legge nella delibera pubblicata ieri dall’azienda ospedaliera. “Sdoppiamento” dunque per cardiochirurgia (cardiochirurgia e cardiochirurgia d’urgenza) e il consigliere politico alla sanità di Palazzo Santa Lucia, Coscioni, che potrebbe quindi prendere il posto da primario di una delle unità. Stando all’atto aziendale infatti, «la sede ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno accoglie la casistica ad alta intensità e l’emergenza-urgenza ad alto contenuto assistenziale. La Cardiologia, la Cardiochirurgia, la Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, l’Area Critica con Rianimazione e Terapia Iperbarica, i Servizi Diagnostici “core” e quelli interventistici, il Centro Trapianti, le Chirurgie Specialistiche, la Psichiatria, la Stroke Unit». Per quanto riguarda le altre strutture, invece, si legge: «Il Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni, sarà la sede di riferimento per i paesi della costiera amalfitana garantendo la presa in carico del paziente; Il Gaetano Amico Fucito di Mercato San Severino, in virtù della vicinanza alla sede del campus di Fisciano, sarà la sede elettiva delle sperimentazioni nel campo dell’integrazione tra Assistenza, Didattica e Ricerca. Ospiterà inoltre la sede della Facoltà di odontoiatria; Il Giovanni da Procida di Salerno sarà la fucina delle sperimentazioni nell’ambito dell’health aging e del recupero e della riabilitazione. Infine, il Costa d’Amalfi di Ravello su cui puntare per lanciare la mobilità transfrontaliera attiva e sviluppare un incubatore scientifico sulla Dieta Mediterranea». L’atto aziendale del “Ruggi d’Aragona” era già finito al centro delle polemiche soprattutto sulla previsione del rafforzamento delle unità legate alla cardiologia. Nuove unità, insomma, e qualche poltrona di primario in più. Un posto che, secondo molti, starebbe per essere assegnato ad Enrico Coscioni, medico dell’azienda ospedaliera. «E’ una scelta di tipo politico, non tecnica». Così dichiarava su queste colonne in un’intervista, 8 mesi fa, precisamente a marzo, il professore Giuseppe Di Benedetto, considerato il papà della cardiochirurgia del “Ruggi d’Aragona”. Ed in particolare, le perplessità del professore Di Benedetto ricadevano tutte sullo sdoppiamento del reparto di cardiochirurgia del “Ruggi d’Aragona” di Salerno. «E’ un atto aziendale prodotto sicuramente seguendo alcune direttive precise ma personalmente penso che non sia il massimo. Penso, infatti, che non siano necessarie due cardiochirurgie. Ciò segue più una scelta politica che prettamente tecnica». Quanto allo sdoppiamento del reparto, l’ex primario dichiarò: «Onestamente non so quali siano le competenze dell’uno o dell’altro reparto. Bisognerebbe chiederlo direttamente al commissario Cantone».