di Adriano Rescigno
Per riaprire l’Amalfitana il più velocemente possibile si è lavorato anche ieri, sotto gli occhi del sindaco di Maiori Antonio Capone, dei funzionari del Genio Civile e il titolare della Genea Consorzio Stabile, Angelo Grimaldi con i tecnici Giancarlo Giordano e Vincenzo Sada. Dopo la caduta del grosso “masso intelligente” la scorsa settimana il località “Cavallo Morto”, adesso si stanno eseguendo disgaggio di frammenti rocciosi in bilico e al termine delle prime operazioni a garanzia delle condizioni minime di sicurezza, si potrebbe anche immaginare, per metà settimana, la riapertura dell’arteria con intervalli orari quotidiani e transito a senso alternato. I lavori però potrebbero prolungarsi oltre la prossima settimana nel caso in cui si renderà necessario il fissaggio di nuove reti paramassi. Sulla questione sicurezza però. ipotizzando tempi ancora più lunghi, circa due mesi, è intervenuto il consigliere comunale di Atrani, presidente dell’associazione nazionale “Mani Pulite” e del “Tribunale del Malato”, Andrea Cretella: «Il problema è reperire i fondi, basta guardare il tratto di strada un pò più avanti da mesi fermo nelle stesse condizioni. Importante capire anche chi dovrà erogare la somma». Non si ferma qui Cretella che incalza: «Quando ci fu l’esondazione del Dragone fu istituita con delibera da Provincia, Regione, Protezione Civile e Conferenza dei sindaci, una commissione tecnica permanente con il compito di vigilare per tutto l’anno la statale Amalfitana al fine di trovare zone rocciose a rischio ed intervenire preventivamente. Come al solito, promesse, e tutto alla fine frana. Dove sono i tecnici? Cos’hanno fatto fin ora? Cosa hanno monitorato?», gli interrogativi di Cretella. «Ad oggi e per molto tempo, la Costierà sarà chiusa al traffico veicolare, con altri ed aggiuntivi danni all’economia turistica ed all’immagine». Cretella dunque dopo il distaccamento roccioso paragona la situazione con quella verificatasi sulla Positano – Sorrento: «Una situazione uguale, solo che in quel caso, la strada non fu chiusa ed immediatamente fu risolto il problema. Al di là di tutto, è una questione di volontà di agire per il bene del territorio». Il problema veicolare dunque ha un altro risvolto, quello riguardante le emergenze sanitarie.
LA RICHIESTA
«Durante la notte – incalza Cretella – un paziente se necessita di un trasporto in un altra struttura che non sia Castiglione di Ravello, non gli tocca che percorrere in autoambulanza il Valico di Chiunzi, strada anch’essa a rischio che allunga i tempi di percorrenza e quindi quelli di salvamento». «Ho chiesto più volte, ma senza risultato – conclude Cretella, presidente del “Tribunale del Malato” – di costruire una pista per l’eliambulanza per l’atterraggio notturno che ad oggi non c’è.
Si spendono soldi in sagre, passerelle e fuochi d’artificio ma nessuno pensa a realizzare una pista necessaria al territorio soprattutto in situazioni di emergenza come questa che la Costiera per mancanza di controlli sta vivendo».