di Andrea Pellegrino
Il sindaco Enzo Napoli spegne la musica dei dj e accende le polemiche. A partire dalla sua stessa maggioranza, dove, all’indomani dell’ordinanza che, di fatto, ha annullato l’evento (due ore prima dell’inaugurazione) al Centro Agroalimentare, è Horace Di Carlo a prendere una dura posizione. «L’ordinanza del sindaco – spiega il consigliere comunale – non è stata concordata con nessuno. Non c’è stato nessun confronto, benché si trattasse di un evento di portata internazionale. Ed è per questo motivo che mi sospendo dal mio gruppo consiliare e dalla maggioranza e spero che nelle prossime ore l’assessore al ramo ed il dirigente del settore prendano posizione in merito a ciò». Per Di Carlo: «Abbiamo dimostrato che questa non è una città europea, perché non si può sospendere un evento due ore prima dell’apertura. E’ palesemente un danno di immagine per la città ed anche economico per gli organizzatori». E non si esclude, infatti, che la vicenda possa approdare ben presto nelle aule di tribunale. Si dice che sia prossima una richiesta di risarcimento del danno da parte degli organizzatori della manifestazione. Tra l’altro il deejay party aveva, nelle settimane scorse, incassato tutte le autorizzazioni del caso, compresi i patrocini degli enti preposti. Insomma tutto pronto, compresi allestimento ed ospiti, per far partire la grande festa musicale. Poi, a poche ore dall’avvio, la comunicazione del primo cittadino Enzo Napoli che di fatto non consentiva più lo svolgimento dell’iniziativa: una ordinanza sindacale con la quale si vietata l’utilizzo delle bottiglie di vetro. Insomma, niente detenzione di bevande in recipienti di vetro all’interno della struttura comunale. Un atto che ha fatto cadere tutti i presupposti per la buona riuscita della festa, nonché le ulteriori autorizzazioni rilasciate dall’Asl. Stupore, rabbia e delusione, dunque, per gli organizzatori, che avevano coinvolto anche diverse troupe televisive, ma anche per i tanti appassionati. Un colpo di scena che ha portato ripercussioni anche a Palazzo di Città. «Invito alla riflessione – prosegue Di Carlo – l’assessore ma anche il dirigente. Tra l’altro l’evento era stato pubblicizzato e valorizzato dallo stesso Comune, per poi ritrovarci davanti ad una scelta solitaria del primo cittadino. Da un anno gli organizzatori, che sono esperti del settore, avevano organizzato il tutto nei minimi particolari. Non mi stupirei se ora chiedessero un risarcimento danni, considerato l’investimento già fatto. Se fossi stato il sindaco ci avrei pensato più di una volta prima di firmare l’ordinanza. O almeno avrei consultato l’assessore, il dirigente del settore ed anche coloro che hanno proposto questa iniziativa».