Cinque punti per il Mezzogiorno. Vincenzo De Luca propone la sua strategia per il Sud. Ed oggi parteciperà alla direzione straordinaria del Partito democratico, convocata da Matteo Orfini e Matteo Renzi dopo le diverse sollecitazioni giunte all’atto della pubblicazione del rapporto Svimez. «Mi sono rifiutato di partecipare all’ ennesimo dibattito sulla “Questione Meridionale” – dice il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – che ha perduto ogni respiro storico ideale per la crisi dei grandi soggetti politici, l’assenza di cultura industriale, il leghismo e soprattutto per le prove d’inefficienza e dequalificazione della classe dirigente meridionale».
«Proprio partendo da questo nuovo rigore con cui ci proponiamo di governare – dice ancora De Luca – possiamo riaprire il ragionamento recuperando dignità e credibilità e portando il Sud a livelli di produttività e competitività globale. La questione del Sud non è nè separata, nè settoriale. E’ un tutt’ uno con il programma di sviluppo dell’Italia nel mondo e per determinare il ruolo ed il peso che l’Italia dovrà avere in Europa e nel mondo». Poi l’annuncio: «Parteciperò alla direzione nazionale del Pd proponendo cinque punti d’azione: Orientare gli investimenti dei gruppi industriali pubblici, a cominciare da FinCantieri e FinMeccanica, verso il Sud riequilibrando per il Meridione le quote di produzione industriale con particolare riguardo per i comparti dell’aerospaziale, dell’automotive, dell’agroalimentare; Un programma stringente d’investimenti per le infrastrutture: banda larga, sistemi idrici, trasporto su ferro ed assi viari, portualità e sistema aeroportuale; Innovazione profonda nella gestione dei Fondi Europei con la creazione, altresì, di un fondo di rotazione per sostenere le progettazioni esecutive; Investimenti sulla Ricerca, negli atenei e nelle agenzie private, per l’innovazione in ambito industriale, aerospaziale, agroalimentare ed un piano di Sicurezza per il Sud».