Dialisi, un altro regalo di De Luca ai privati: peggiora la qualità dell’assistenza ma aumentano i profitti. La denuncia arriva dalla Fp Cgil, Uil Fpl, Nursind dopo che la Giunta Regionale della Campania ha approvato in queste ore la Delibera numero 189 in materia di modifica dei requisiti autorizzativi e di accreditamento per le strutture sanitarie che erogano prestazioni di emodialisi in regime ambulatoriale. «Tre paginette di atto normativo che hanno una sola sintesi: peggioramento della qualità dell’assistenza nei confronti dei pazienti e possibilità di aumento dei profitti per le strutture private accreditate – hanno dichiarato le organizzazioni sindacali – Il riassunto è presto fatto: da un lato le strutture potranno ridurre il numero di personale infermieristico presente in servizio per ogni turno». Dunque, si passa da un minimo di 3 infermieri per 9 pazienti (media 0,33) ad un minimo di 1 infermiere ogni 5 pazienti (media 0,2). Inoltre la direzione sanitaria che prima era obbligatoria per ogni centro e per un minimo di 24 ore settimanali, sarà possibile in 2 centri per minimo 18 ore settimanali. «Incredibile la narrativa della Delibera laddove dice, testualmente, che la diminuzione del personale in servizio non è “incidente sulla qualità della prestazione sanitaria in argomento” mentre già con la precedente dotazione si riusciva a garantire difficilmente il minimo della qualità accettabile per i pazienti. In tutte le altre Regioni d’Italia il rapporto tra pazienti e personale infermieristico è 0,33. In cambio di questo peggioramento della qualità, però, le strutture potranno già dal 2023 elevare la soglia massima di fatturazione del numero delle prestazioni di dialisi convettive del 5%. Del resto, la decisione viene assunta dopo aver ascoltato, riportato testualmente in Delibera, solo le Associazione di Categoria delle strutture sanitarie eroganti le prestazioni e senza nessun confronto con chi rappresenta i lavoratori che quelle prestazioni materialmente erogano e chi rappresenta i fruitori del servizio, parte più debole della filiera», hanno aggiunto le organizzazioni Sindacali che contrasteranno con ogni mezzo l’applicazione di tale Delibera e chiedono un incontro urgente con la Regione Campania preannunciando, in caso contrario, una immediata mobilitazione.
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