Ravello. Stava scontando in casa una pena di quasi 14 anni per l’uccisione della scafatese Patrizia Attruia avvenuta a Ravello otto anni fa. Malato, non poteva sopportare il carcere e così il giudice decise per una misura cautelare ai domiciliari. Ieri mattina quella stessa malattia ha portato alla morte Giuseppe Lima, originario di Pagani. lI ritorno a Ravello dell’uomo (nel 2022), fu dovuto proprio alla necessità di curarsi, per via delle sue condizioni di salute abbastanza precarie. Il giudice avrebbe concesso la detenzione domiciliare al Lima presso la casa di uno dei due fratelli, da cui poteva uscire soltanto per sottoporsi alle visite ed alle terapie necessarie. Lima fu responsabile dell’omicidio della sua donna insieme alla sua amante, Enza Dipino.Il delitto, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, ebbe una matrice amorosa: Patrizia Attruia, infatti, avrebbe sorpreso Giuseppe Lima, con cui conviveva, intrattenersi con la sua nuova amante, Enza Dipino, anch’ella complice nell’omicidio. La Dipino, in base alle prime ricostruzioni, era stata indiziata di aver avuto un ruolo primario nell’uccisione della Attruia: Lima, infatti, cercò di scaricare quasi interamente sulla donna le sue responsabilità. Giuseppe Lima fu condannato in via definitiva agli inizi di Maggio del 2021, dai giudici della Settima sezione penale della Cassazione a 13 anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione per l’omicidio della donna.
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