Enzo Sica
<La mia prima esperienza in una piazza calcisticamente importante come Salerno l’ho iniziata bene e con ricordi indelebili che mi hanno legato a Franco Del Mese>. La commozione di Delio Rossi, il tecnico che con Franco dirigente, in due occasioni diverse, ha vinto due campionati in una città come Salerno, la si percepisce anche attraverso la fredda telefonata che gli abbiamo fatto chiedendogli un ricordo.
Lui, Delio, è’ tornato a Foggia da qualche giorno, guiderà i satanelli locali inseriti nello stesso girone di serie C dove troverà la sua ex squadra granata. Oggi non si parla di calcio ma di Franco Del Mese, della sua grande umanità, del suo modo brillante di percepire e fare le cose come dirigente. <Quando mia moglie mi ha telefonato ieri mattina dandomi la brutta notizia che le aveva comunicato il presidente Aliberti con il quale siamo rimasti in ottimi rapporti quasi non ci volevo credere. Ed ho rivisto come in un flashback soprattutto la figura di Franco. Infatti il momento calcisticamente parlando era difficile, c’erano alti e bassi e dunque quel mio primo impatto con questa realtà salernitana poteva anche nuocermi. Invece proprio lui, Franco, mi ha sempre aiutato tanto nel mio cammino, un manager a tutto tondo visto che ci teneva tanto al territorio ed alla maglia granata. Parliamo del 1994, di 31 anni fa, dunque del secolo scorso con un dirigente come lui che, prestato al calcio dal lavoro che svolgeva abitualmente con il presidente Casillo, era sempre vicino alla squadra ed a tutti noi>.
Anche perchè lei aveva allenato, oltre al Torremaggiore, solo la Primavera del Foggia?
<Si, di esperienza ne stavo acquisendo ma nei miei primi due anni a Salerno (1993 – 1995) sono riuscito ad avere un bagaglio tecnico che anche grazie a chi mi era vicino in società è stato, poi, determinante per il mio futuro di allenatore. E l’aiuto di Franco è stato importante per non dire determinante>
Come quello di vincere il play off con la Juve Stabia nell’ex San Paolo (oggi Maradona) che nel 1994 consentì alla Salernitana di ritornare in serie B dopo molti anni?
<Ci tenevo molto a chiudere bene quella stagione di alti e bassi. La spinta di non perdere di vista l’obiettivo me la dava sempre Franco come perno principale della società. Ricordo il grande abbraccio con lui al termine della vittoriosa gara e le lacrime di gioia che versammo entrambi anche perchè se non riuscivamo ad arrivare in serie B ci potevano essere problemi importanti per il futuro di quella società. Vincemmo e riuscimmo nell’intento di salvare il salvabile>
Mister due anni a Salerno, poi il ritorno a Foggia, a Pescara una sola stagione e poi nel 1997 – 1999 ancora a Salerno con quella magnifica e grandiosa promozione in serie A?
<Con Aliberti che nel frattempo aveva in mano la società rilevata per i problemi avuti dall’ex management mi fece piacere ritrovare come vice proprio Franco, uno dei pochi rimasti dopo il cambio societario. E devo confessare che il Franco del Mese che avevo conosciuto qualche anno prima era sempre lo stesso nei rapporti ottimi con tutti. E quella nuova vittoria fu il sigillo di quanto di buono era stato seminato Oggi, mi deve credere, veramente mi mancherà tanto>
E che sia stato un dirigente importante nel suo percorso alla Salernitana in tanti anni, da Casillo ad Aliberti lo dimostrano gli attestati di simpatia che sono giunti alla sua famiglia, alla moglie, ai due figli Francesca e Vincenzo da ogni parte. E stamane alle 8,30 quando si celebreranno i funerali nella Chiesa di San Bartolomeo ad Eboli una sciarpa granata sarà posta sulla sua bara da Salvatore Orilia, presidente del Salerno club 2010, storico tifosi di fede granata che ha apprezzato questa persona nel suo lungo percorso nella società granata. Un gesto importante che pensiamo accomuni tutti i tifosi di fede granata. Anche l’attuale società con Milan alla presidenza in un comunicato molto significativo ha evidenziato le grandissime doti umane e di manager eccezionale che ha avuto Franco Del Mese.





