De Luca suoni la ritirata - Le Cronache Attualità
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De Luca suoni la ritirata

De Luca suoni la ritirata

Salvatore Memoli

A Vincenzo De Luca ho perdonato sinceramente tante cose ma non riuscirò a perdonargli Fico! Perché alla fine ha ceduto senza motivare ai suoi elettori quali siano i reali punti di contatto tra persone così diverse e lontane tra loro. Ci sono cose che da De Luca non le avremmo aspettato, non sempre é facile seguire tutto quello che decide. Nonostante tutto per molti avrebbe potuto dire il suo no! Ma è fatto così, per ché le sue scelte non sempre condivise gli hanno dato ragione. Deve alla sua pervicacia ineguagliabile nelle scelte e nelle decisioni, anche quelle più assurde, che ha difeso e portato avanti contro tutto e tutti, il suo successo. In un mondo di banderuole, un uomo coerente anche se sbaglia, diventa mitico. Capiremo il perché della sua scelta anche se sarà tardi! Di solito di tanti politici poche volte ha pensato bene, in modo dispregiativo si é espresso dei suoi sodali di partito e sindacato, di cui ha sempre intuito le intime aspirazioni a borghesi posizioni di rendita. Spesso ha indovinato ma non ha applicato mai a se stesso ed ai suoi stretti collaboratori ed amici lo stesso parametro di giudizio. Potrebbe per alcuni avere ragione, soprattutto per quel personale politico della sua parte politica che, fatte le giuste eccezioni, ha prodotto sotto il suo regime, mantenuti e nullafacenti. Ma con la sua dialettica è capace di affibbiare ad altri i suoi primati negativi nelle selezioni dei suoi collaboratori. Nonostante tutte queste contorsioni ho sempre apprezzato in lui la capacità di essere leale con chi sta dalla sua parte, con una sorte di abilità a dividere gli amici, i suoi, tra persone perbene e meritevoli di tutela, senza ombra di dubbio, e i nemici, quelli che gli sono contri, in soggetti da avviare alla rottamazione. Con lui, per me e per altri, è stato un cammino politico interessante, fino a quando ha deciso che il suo erede sarebbe stato il figlio primogenito, decapitando per tutti il collo della piramide. Da allora si é inimicato tutti, per sgomberare il cammino del figlio da pericoli. Ora con onestà dico che i figli sono due professionisti riusciti bene e due persone piene di valori positivi. Su questo non c’è da dire molto! Sul fatto che mentre tanti suoi amici correvano a pari meriti, il capo ne prescelse uno di famiglia per farlo arrivare prima e meglio al traguardo, credo ci sia da dire. Ha prodotto da allora divisioni, amarezze e delusioni! Però, constato che per la tutela dei propri figli, specie il primogenito, esista una diffusa tendenza all’occhio di riguardo e alla determinazione per farlo diventare erede universale. A tutti i livelli e senza distinzione di colore, posizione e convenienza. La politica è diventata un affare privato e lobbistico, senza scuorno e senza danni per nessuno! Queste cose me le sarei aspettate da tutti, come vidi fare nella Democrazia Cristiana dei miei tempi d’oro, ma da De Luca mi hanno ferito culturalmente prima che politicamente! Ora, a stare alla convenienza, avrei preferito che De Luca avesse indicato il figlio alla poltrona di Governatore. L’avrei capito e malvolentieri accettato! Accettare la candidature di Fico é l’antitesi della sua politica, il contrario della sua condannata politica politicante, la negazione programmatica dei suoi 10 anni di politica regionale, in cambio di niente! Tutti coloro che pensano alla poltrona di Piero al Pd regionale non fanno mai richiamo di un sopruso che il partito ha subito con violenza per il suo commissariamento. In un tempo normale di confronto tra iscritti un uomo di squadra deluchiana oppure lo stesso Piero avrebbe avuto titolo per guidare il Partito Regionale. De Luca deve spiegare questo cambio di posizione e di lettura politica in cui risiedeva la sagacia di posizioni d’avanguardia e la caratterizzazione politica per una vita indipendente difronte ad imposizioni della Schlein. Alla fine voterà A testa alta, ma a molti la farà abbassare e mortificare, per incoerenza e vigliaccheria. Perché negarlo?! Fico non accetterà un percorso politico da Governatore che non sia ideologizzato e finalizzato a vivere una Regione pentastellata, di cui i migliori suoi sostenitori sono stati gli orfani per perdita del reddito di cittadinanza, la grande prebenda di Stato che ha ottenebrato migliaia di elettori.Che dice l’iper moralità politica di De Luca? Che a lui va bene così! A noi non va bene e tutto ciò contraddice tutto quello in cui ci ha fatto credere ed abbiamo sostenuto.Oggi De Luca mi ricorda il protagonista della celebre leggenda che i fratelli Grimm hanno reso famoso.In una città invasa da topi un giorno uno straniero fu convinto a liberarla dalle sue criticità, i topi che l’avevano invasa. Purtroppo De Luca porterà al fiume Wesir, dove annegheranno, tutte le contestazioni e i frutti di dieci anni di intensa vita regionale. Sarà lui a suonare il piffero per fare spazio a Fico. Quando la città va a fondo hanno affidato a lui- pifferaio magico di liberare la politica da se stesso. Missione che spero compirà male se si ravvede! Il figlio Piero, invece, sarà una buona guida del PD, anche senza Fico e senza il Padre pifferaio.Ho motivo di pensare che se De Luca pifferaio riuscirà nella sua missione, ha dimenticato che quando ritornerà per incassare il compenso pattuito, tutti si potrebbero rifiutare di onorare le promesse. Allora saranno problemi! Invece, noi pensiamo che De Luca senior continuerà a brillare anche senza l’elezione di Fico e senza i supporter che l’hanno imposto. Come Fico non si fida di De Luca, De Luca senior non si fida di lui, perché dovremmo fidarci noi e gettare i prossimi cinque anni di vita regionale?Un De Luca senza Fico può essere ancora visibile e determinato, non viceversa! Se De Luca sbaglia a suonare il piffero, i suoi amici più stretti evitino di gettarsi a mare seguendo il suono di un piffero stonato ed avvelenato.Molti sono avvertiti e sono in tempo per salvare la politica! Per salvare De Luca!

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