di Andrea Pellegrino
Nessuna decisione a breve termine. L’atteso incontro di ieri pomeriggio tra De Luca e i consiglieri comunali di maggioranza altro non è stato che un semplice colloquio politico, arricchito dal nuovo elenco di opere pubbliche annunciato da Vincenzo De Luca. Tutto qui. Di dimissioni neanche a parlarne. A quanto pare, finché potrà, De Luca resterà sindaco e sottosegretario. Mal che vada, almeno primo cittadino fino al 2015. La scadenza elettorale per le Regionali sembra sia stato l’unico accenno che De Luca abbia fatto ai suoi, oltre a ritornare su Cittadella Giudiziaria, Metrò, Porta Ovest e Lungoirno. Praticamente il sindaco avrebbe così tranquillizzato i suoi: «Per il 2014 non cambia nulla ma teniamoci pronti (al di là delle candidature) al 2015». Ossia, quando scadrà il mandato di Stefano Caldoro. Altro che exit strategy: le comunicazioni di ieri pomeriggio hanno semplicemente ribadito che per ora non cambierà nulla. Così, salvo clamorosi colpi di scena, il piano è definito: De Luca manterrà la carica di sindaco quanto più possibile. Tanto tra pareri a costituzionalisti (così come deciso dalla commissione di ieri), udienze varie, Consigli comunali da convocare, di acqua sotto i ponti ne dovrà passare. Intanto a Roma, pressando Letta sulle deleghe, ed avendo dalla sua buoni motivi per accusare giorno e notte il Governo ed il Pd, cercherà di portare qualche contributo a Salerno per il completamento di alcune opere pubbliche. Con la speranza che prima o poi il premier si decida a conferirgli l’incarico pieno. In caso contrario, sbatterà la porta del Ministero ed abbraccerà Matteo Renzi in vista delle Regionali. Si dice, infatti, che il sindaco di Firenze stia già lavorando su Napoli per il dopo Caldoro. Seppur il rottamatore sembra sia orientato verso l’asse Cozzolino che ingloberebbe Bassolino e, nella nostra provincia, Vaccaro. Ma anche in questo caso il tempo gioca tutto a favore di De Luca. Questo secondo i piani, anche se a rovinare la festa potrebbero essere due fattori: l’Antitrust che entro il 30 novembre attende una decisione sul doppio incarico (quindi potrebbe attivarsi immediatamente dopo in caso di mancata risposta) e l’opinione pubblica nazionale sempre più contraria agli ultimi atteggiamenti del sindaco – viceministro. Il Governo nazionale non è Salerno e questo è ben chiaro dal Teatro Verdi in su. Unica nota di colore e sicuramente positiva, al margine del vertice di ieri pomeriggio è stata il buffet offerto dall’assessore all’urbanistica Mimmo De Maio che ha festeggiato il suo compleanno.