di Brigida Vicinanza
“Mi auguro che sia per il Pd un momento di riflessione e autocritica e di rilancio programmatico a partire dall’Italia reale. Io cerco di non commentare le vicende dei partiti anche per evitare uno stato di depressione. Se dovessi commentare quello che succede nel partito a Napoli ci sarebbe o da chiudere il libro o da indignarsi per il livello di nullità del gruppo dirigente del partito di Napoli”. A pungere il partito democratico è il governatore della Campania Vincenzo De Luca, durante il consueto appuntamento a Liratv. Un De Luca pungente che commenta la situazione del partito napoletano: “Questa cosa offende migliaia di militanti che ci sono e cercano di dare una mano – ha continuato De Luca – questo gruppo fa perdere al Pd non il consenso ma il rispetto, io avverto che c’è disprezzo nei confronti di un partito che non produce niente. Litigi, imbrogli, correntisti, tessere e cinque anni di vuoto politico e non ne ricordo una. C’è da vergognarsi ed è davvero imbarazzante. Io spero solo che il congresso convinca tutti che un partito così non serve a niente, che sia aperto o chiuso è indifferente, serve un’organizzazione politica utile alla gente e a trasmettere valori. Bisogna concentrarsi sui punti di crisi aperti sul Pd e la società italiana”. Intanto ieri lo stesso De Luca, ha partecipato al Lingotto con Renzi. E proprio sull’iniziativa, De Luca ha commentato: “A volte l’ansia e la corsa verso le riforme ha determinato il distacco dal Paese reale”, per questo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, auspica che i lavori della mozione renziana, che sono iniziati ieri con il Lingotto, non rappresentino solo una “scadenza liturgica, celebrativa” ma un “momento di riflessione anche di autocritica e di rilancio programmatico, a partire dall’Italia reale”. A Torino, presente anche Piero De Luca che ha contribuito sugli aspetti del programma europeo della mozione e parteciperà ai lavori del tavolo Europa e mediterraneo.