“L’Italia e’ ferma a 900 anni fa. Gran parte delle decisioni pubbliche non sono il risultato di valutazioni razionali ma sono il punto di caduta delle mediazioni tra tutte le corporazioni che sono l’asse portante della vita pubblica di questo Paese. Doppiezza, corporazioni, democrazia che rimane fragile…”. Lo dice il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto alla presentazione della nuova edizione del premio Francesco De Sanctis. “Tendo a pensare – prosegue – che la democrazia liberale abbia consumato la sua stagione. Fa paura pensarlo ma dobbiamo dirci che gli elementi sostanziali della democrazia liberali sono saltati: separazione dei poteri, il suffragio universale, ormai siamo al voto censitario votano estreme minoranze. La democrazia – prosegue De Luca – ha finito per imboccare strade perverse. Dobbiamo ricordare che la democrazia e’ la dignita’ della persona. Siamo in un passaggio epocale. La democrazia liberale non c’e’ piu’. E non c’e’ piu’ il popolo a sostenerla. Dobbiamo rassegnarci a un passaggio di epoca molto difficile. L’irruzione dei social rende problematico il giudizio del cittadino. Siamo nel tempo del post diritto. Ma non abbiamo molti strumenti per incidere su questo passaggio storico. Dobbiamo avere la forza individualmente” per fare in modo “che la coerenza sui valori e sulle funzioni pubbliche sia un dovere irrinunciabile”.





