Andrea Pellegrino
«Abbiamo un bilancio importante, straordinario. La Campania e’ nel pieno di una svolta storica e strutturale che dobbiamo stabilizzare. Abbiamo avuto possibilita’ di rateizzare debito in venti anni. Abbiamo avviato anche un’iniziativa radicale sul versante entrate. Abbiamo messo mano a questione dei canoni idrici creando struttura apposito. Una grande operazione di risanamento». A dirlo, nella conferenza stampa di fine anno, e’ il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Potevamo spendere e lasciare ad altri i problemi. Siamo ad una svolta sui dati economici, avere Pil in crescita e’ un miracolo cui contribuisce la scelta di politica economica fatta dalla Campania. Poi e’ cresciuta un’identita’ campana che prima non c’era. Essendo uno che gira ai territori sento fierezza della propria identita’. Abbiamo rifiutato la logica della clientela politica. E’ un’istituzione che garantisce i diritti di tutti. Dobbiamo proseguire il lavoro senza distrazioni – dice De Luca – A gennaio approveremo in consiglio regionale la richiesta al Governo dell’autonomia, primi al Sud, per un riequilibrio dei poteri e per lanciare sfida a Lombardia e Veneto. Specie sui costi standard». Replica Stefano Caldoro: «Auto blu, clientele e posto ai figli ..La Campania di De Luca». Poi i Cinque Stelle: «La Regione che si porta dietro un disavanzo di oltre cinque miliardi di euro, che ha sotto gestione commissariale la peggiore sanità d’Italia per livelli di assistenza, che paga 120mila euro al giorno all’Europa per la mancata applicazione del piano rifiuti, dove trasporti da terzo mondo ancora rimandano immagini di gente stipata in locomotive sempre più simili a carri bestiame, per De Luca ha invece le carte in regola per poter avanzare richiesta di autonomia al Governo – dicono il capogruppo regionale M5S Gennaro Saiello e il consigliere regionale Valeria Ciarambino – Una palese manovra propagandistica, quella del governatore della Campania, che forse non sa che, dall’ultima fotografia scattata da Istat, Svimez e Caritas, con 17.600 euro medi di reddito pro-capite, il territorio da lui amministrato ha raggiunto in Europa gli stessi livelli di povertà della Lettonia centrale o della puszta ungherese». «Come Movimento 5 Stelle siamo da sempre a favore dell’autonomia delle regioni, ma non è lavorando sugli slogan che questo processo verrà portato a compimento. A De Luca – proseguono Ciarambino e Saiello – dovrebbero spiegare che per chiedere l’attribuzione di competenze in base all’articolo 116 della Costituzione, devi essere una Regione virtuosa, in condizione di equilibrio di bilancio tra entrate e spese, dimostrare di avere le carte in regola per poterti occupare di alcune di materie disciplinate direttamente dallo Stato. Requisiti che la Campania non avrà mai con un’amministrazione che non si accorge neppure di aver finanziato un parco auto blu o di aver sbagliato l’ente a cui affidare un fondo da 5,5 milioni. Oggi De Luca si rende autore dei soliti proclami spot che ci propina da due anni e mezzo, dimenticandosi che da governatore e plenipotenziario alla sanità oggi ha già tutti gli strumenti per potersi occupare della Campania e che la responsabilità del disastro attuale non dipende certo dalla mancata autonomia, ma dalla sua pessima gestione. La sanità è al collasso, l’agricoltura è in stato comatoso. Ecco il quadro che De Luca porterà a gennaio al tavolo del governo. Servono interventi strutturali per uscire dal baratro. Non è con l’autonomia che si potrà sperare di rilanciare questa regione».