di Andrea Pellegrino
I malpancisti alla fine faranno valere le ragioni della squadra. Le parole sono di Roberto De Luca, assessore della giunta Napoli, e secondogenito del governatore della Campania. Parole che non sono passate inosservate nel Palazzo e nelle stanze che contano. Ed anche tra i malpancisti, alcuni dei quali non nascondono che il proprio malessere sia scaturito dopo l’imposizione dall’alto di De Luca jr. Nomina in giunta che ha tagliato la strada a tanti mister e miss mille preferenze. Tra cui Paky Memoli che all’indomani della composizione della giunta ha espresso con un manifesto il suo dissenso per poi ribadirlo durante la seduta di insediamento del Consiglio comunale. Ma ancora c’è Antonio D’Alessio rimasto fuori dai giochi per far spazio a questa tipologia di giunta. O ancora Ermanno Guerra, l’unico degli uscenti (rieletto) a non essere riconfermato nell’esecutivo. Per ora l’ex assessore tace ed accetta anche due presidenze di commissioni in attesa di ricevere un nuovo incarico. Le correnti a Palazzo di Città sono diverse. Quella più corposa fa riferimento a Nello Fiore, il consigliere regionale che mantiene ancora la presidenza dell’Asis e che vorrebbe cedere solo ad una persona amica. A Palazzo di Città può contare su due consiglieri comunali: il figlio Antonio e Rosa Scannapieco che ha rinunciato ad una presidenza di commissione. E c’è anche un nuovo rinunciatario eccellente: si tratta di Rocco Galdi, figlio dell’uscente Mimmo, che ha fatto sapere di non voler accettare la vicepresidenza della commissione ambiente e cultura. Ed oggi il caso Galdi dovrebbe essere al centro di un nuovo incontro dei capigruppo di maggioranza che dovrebbero stilare l’elenco completo delle commissioni. Un lavoro non facile perché saranno chiamati anche a fare i conti con i franchi tiratori che già si sono fatti vivi durante l’elezione del presidente del Consiglio comunale. Alla finestra ci sono ancora Horace Di Carlo, Antonio D’Alessio e Felice Santoro, pronti a mantenere la loro linea politica dura. Poi c’è la partita tutta interna ai Moderati, dove Pietro Stasi e Leonardo Gallo ancora non sono entrati in piena sintonia. Stasi dovrebbe essere il capogruppo, seppur indispettito da una fuga in avanti di Gallo nella composizione delle trattative. Il neo consigliere comunale, infatti, avrebbe accettato una vicepresidenza senza che neppure il capogruppo Stasi avesse preso parte alla riunione della scorsa settimana. Così sulla vicenda pare che ci sarà l’intervento dei vertici provinciali a partire dall’onorevole Guido Milanese che dovrà trovare la giusta sintesi per far partire il neo gruppo consiliare. Infine i Verdi che sotto la guida del deputato Michele Ragosta attendono e seguono tutte le vicende.