“Un’altra coalizione di sfrantummati”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenuto al Castello Ducale di Sessa Aurunca (Caserta) per presentare il nuovo ospedale, ha definito i partiti di centrodestra, che devono ancora indicare il candidato alle regionali di fine novembre. Ad ascoltarlo in prima fila c’era la senatrice casertana di Fratelli d’Italia Giovanna Petrenga. Ed è a lei e alla platea che De Luca, scherzando, si è rivolto, chiedendo: “avete notizie sul candidato del centrodestra? Aggiornatemi, perché tra poco arriviamo alle elezioni”. “Eppure un centrodestra forte e moderno fa bene alla democrazia – ha concluso – perché la dialettica e il confronto politico sono importanti. Ma qui non c’è niente, nella gerarchia degli infelici è una coalizione di sfrantummati”. Il governatore oggi parla ancora del terzo mandato e si dice dispiaciuto: “Mi dispiace non fare il terzo mandato, se ci penso fa male un po’il fegato”, ha detto, riferendosi al no imposto dalla Corte Costituzionale che ha bocciato il suo ricorso. “In Italia – dice da Sessa Aurunca – è cresciuta un’idea politica che a me non piace. Le forze politiche sono svuotate, è tutto campagna elettorale. Ma la politica è fatta di dignità e deve trasmettere valori ed educare giovani alla libertà, alla solidarietà, al rispetto degli anziani”. E questo, conclude “ritengo debba essere il mio compito: spiegare ai giovani che nella vita bisogna fare scelte, se vivere da servo o uomo libero”. Quella di ieri, per l’ex sindaco di Salerno è stata l’occasione per ribadire la necessità di puntare sui programmi e anche per “salutare” due fedelissimi, oggi pronti ad andare in Forza Italia: “I ‘deluchiani’ non esistono, esistono consiglieri che hanno lavorato al programma di rinnovamento straordinario della Regione Campania”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha risposto a Caserta ad una domanda dei giornalisti sui movimenti che riguardano due esponenti deluchiani in uscita dalla coalizione di centrosinistra. Si tratta del consigliere regionale di Mondragone Giovanni Zannini, che ha aderito a Forza Italia, e dell’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, pronto a lasciare il centrosinistra – secondo i boatos – in polemica con il candidato presidente del Movimento Cinque Stelle Roberto Fico. “Giovanni Zannini – dice De Luca – resta un amico, abbiamo un rapporto di cordialità e amicizia. Sono stato informato prima delle sue scelte, che sono derivanti non da problemi giudiziari e morali, ma dalla stupidità politica del Partito Democratico di Caserta, e da una discriminazione che non ha ragioni oggettive. La verità è che quando andiamo in campagna elettorale si scatena la guerra contro i candidati che danno più fastidio perché hanno più voti. Giovanni resta dunque persona amica, state sereni. Caputo ha invece fatto dichiarazione di adesione al centrosinistra prima del nostro convegno sull’agricoltura a Palazzo Reale, per cui non ci sono motivi di preoccupazione. L’unica vera mia preoccupazione è che si definisca un programma serio, ma ad ora non lo abbiamo ancora. E poi – osserva De Luca – il candidato di centrosinistra parte dal 9% dei voti, questo in base a quanto preso dalla coalizione alle scorse Regionali, mentre De Luca parte dal 70%; quindi chi si deve preoccupare e rinnovare?”. Intanto, proprio da Caserta De Luca ha annunciato che il prossimo 8 ottobre al Tar della Campania si discute il ricorso della Regione contro il ministero della Salute per le sua decisione del 4 agosto scorso di tenere ancora la Campania nel piano di rientro. Un ricatto politico. E stiamo anche valutando di presentare una denuncia per concussione nei confronti del dirigente del ministero della Sanità che rispondeva come un pinguino; noi parlavamo e lui rispondeva come fanno i cinesi”, ha detto sottolineando che “la mancata fuoriuscita dal piano di rientro vincola la Regione ad usare solo i soldi del fondo sanitario nazionale e non altri fondi che abbiamo in bilancio, con 200milioni di euro in meno dati dallo Stato proprio in virtù dell’essere ancora nel piano di rientro”. E questo, aggiunge, “influisce sul personale: a noi mancano 15mila tra medici e infermieri, e il rapporto con la popolazione è di 10,9 ogni 1000 abitanti, mentre in Emilia il rapporto è di 18; questa è una vergogna”. De Luca ha anche annunciato di aver inviato “l’ennesima richiesta di proroga per i punti nascita di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri, chiusi a giugno sulla base della legge fatta dal Governo”.





