«La ricetta contro la crisi? Semplificare il Paese dal punto di vista normativo e burocratico come detto dal sindaco di Salerno, che potrebbe diventare uno dei nostri associati più brillanti». Così il presidenza nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, è intervenuto a Salerno a margine dell’assemblea pubblica organizzata ieri mattina dagli industriali salernitani all’interno del Teatro Verdi.
Alla presenza di numerosi imprenditori provenienti da tutta la provincia, il successore di Emma Marcegaglia ha parlato di attualità e quindi dei numerosi problemi che affliggono ormai da tempo le imprese italiane e soprattutto del Mezzogiorno.
«Bisogna ripuntare sulle imprese e facilitare gli investimenti in ricerca e sviluppo mettendo mano a un serio programma di investimenti sulle infrastrutture (materiali come porto, aeroporto, strade e immateriali) perchè servono investimenti nella digitalizzazione. Il vero problema – ha continuato Squinzi – l’ha toccato nel suo discorso il sindaco De Luca. Una licenza edilizia è un percorso ad ostacoli e non abbiamo idea di quanto tempo ci voglia per ottenerla. Se poi andiamo su autorizzazioni più complesse come la valutazione di impatto ambientale, in Lombardia stiamo subendo la concorrenza del Canton Ticino e in Friuli quella dell’Austria. Perchè un Via (Valutazione d’impatto ambientale) in Italia mediamente richiede, ad esempio, parlo del mio ambito della chimica per l’edilizia, due anni e mezzo, mentre il Canton Ticino garantisce 60 giorni».
Sulla revisione della spesa Squinzi ha spiegato: «E’ solo un aperitivo perchè per una vera spending review si deve andare molto più lontano. Non si incide veramente sui nodi su cui dobbiamo intervenire».
Prima di lui a parlare di spending review e di riordino degli enti locali era stato il presidente di Confindustria Salerno Mauro Maccauro: «Ben venga la revisione della spesa ma non si è cercato di eliminare il problema alla radice. I tagli alla spesa dei ministeri rischiano di essere temporanei, con i tagli lineari che colpiscono indiscriminatamente. Per non parlare dei tagli ai Comuni che penalizzano gli enti più virtuosi».
Ma il punto che ha riscaldato la platea è stato quello del napolicentrismo. «Esiste un problema di distribuzione dei fondi tra Napoli ed il resto della Campania sebbene malcelato. C’è malcontento dei territori dietro il fenomeno geopolitco che parla di Molisannio o Principato di Salerno. C’è malcontento verso Napoli che drena risorse a discapito delle altre realtà campane. La sola vera questione campana, inoltre, è il buon funzionamento della macchina regionale ed occorre riconoscere il lavoro di Caldoro. Serve però una politica industriale. La Regione Campania ha detto di puntare su settori come quello aereo ed automotive ma sarebbe un delitto abbandonare agroalimentare, metalmeccanico, carta, plastica e chimica. E poi i trasporti dove ci sono 17.000 dipendenti oltre all’indotto. Anche in questo caso ravvisiamo un napolicentrismo. A noi, però, interessa soltanto un servizio efficiente così come nella Sanità». Maccauro è poi intervenuto sul Teatro Verdi e sull’impari trattamento ad esempio nei confronti del San Carlo di Napoli. Sullo sfondo la nascita della città metropolitana partenopea per capire quali cambiamenti e vantaggi possano derivarne e capire eventuali nuovi problemi per il salernitano.
«In questo processo di cambiamento Salerno deve candidarsi con un proprio programma di sviluppo complementare anche alla luce del depotenziamento della Provincia. Dobbiamo evitare la creazione di nuove forme intermedie di area vasta per evitare che le città metropolitane possano fagocitare altre risorse. Il modello da seguire è quello del Porto di Salerno che per dimensioni non può competere con Napoli eppure fa registrare risultati eccezionali. Un esempio da seguire per altri sistemi infrastrutturali come quello aeroportuale. Dobbiamo infine – ha concluso Maccauro – eliminare i contrasti istituzionali».
Al termine dell’incontro Squinzi e Maccauro si sono diretti verso Capri, a bordo della barca del presidente nazionale di Confindustria, per partecipare insieme alla convention dei Giovani Imprenditori.