De Luca e il suo slogan“arricchitevi!” quale sistema politico - Le Cronache
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De Luca e il suo slogan“arricchitevi!” quale sistema politico

De Luca e il suo slogan“arricchitevi!” quale sistema politico

di Alberto Cuomo
A seguire una locuzione falsamente latina entrata nel nostro linguaggio comune si ritiene che de gustibus non dìsputandum, sui gusti non vi sia da dibattere. Per estensione si potrebbe dire che anche dei piaceri, individuali, singolari, non si debba discutere. Si prenda il piacere di assaporare, ed anzi mangiare, la nutella in Nanni Moretti. Il godimento che si manifesta nel regista al solo vedere un barattolo della dolce delizia è tale da volerlo condividere con gli spettatori dei suoi film. E la famosa crema di cioccolata alla nocciola, al centro della mania del protagonista del film “Bianca”, un depresso represso cui sembra vada tutto male nella vita (le piante che annaffia e cura deperiscono presto, i muri di casa che si muovono e stringono gli spazi della sua esistenza domestica) diviene, attraverso il coinvolgimento favorito dal cinema, pur nell’essere soli in sala e al buio, il simbolo di una possibile compensazione consolatoria alle sconfitte quotidiane, alle colpe e alla depressione. Ma Michele Apicella, professore di matematica in una scuola sperimentale, innamorato della collega insegnante di francese, Bianca appunto, non è incline solo alla nutella essendo sollecitato da una morbosa curiosità, si direbbe un voyerismo, per la vita delle coppie del condominio in cui abita (qui Moretti è memore de “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock) o costituite da amici. Nella scena in cui attinge, da un enorme barattolo, la crema da spalmare su fette di pane il professore è nudo, cosa che lascia pensare ad una possibile analogia tra il suo solitario piacere del palato ed un possibile orgasmo. Il piacere sensoriale, gustativo, che il protagonista morettiano ricava rivolgendo la propria attenzione verso gli altri è cioè autodiretto, si direbbe narcisticamente autoerotico. Vi è invece, al contrario, chi muove il proprio piacere in maniera eterodiretta, nel considerare e desiderare la soddisfazione degli altri, come accade ai benefattori ed ai santi. Un esempio di questo secondo tipo di piacere potrebbe forse essere forse riconosciuto in Vincenzo De Luca il quale sembra tragga diletto dall’arricchimento degli altri. Non si sa se ad ogni ulteriore crescita delle ricchezze degli imprenditori salernitani, grazie alle sue scelte politiche, De Luca corra a un barattolo di nutella o abbia un orgasmo, ma non si comprenderebbe altrimenti, se non riconoscendo un suo personale piacere, il motivo che lo ha condotto ad interpretare lo slogan con cui aprì il suo primo sindacato in città, “arricchitevi!” quale sistema politico. Da sindaco di Salerno infatti, al fine di vedere i costruttori arricchirsi, ha appaltato di tutto, persino le costruzioni private, come il crescent, in una dubbia interpretazione dell’interesse pubblico. Giunto in Regione ha scoperto che anche la sanità sarebbe potuta essere fonte di arricchimento per gli imprenditori e, quindi, è apparso muoversi secondo una doppia strategia: riservare finanziamenti pubblici alla costruzione di ospedali spesso inutili, più che per migliorare le prestazioni con strumenti sanitari o nuove assunzioni di medici e infermieri, e dare spazio nella gestione della salute alle strutture private. Il risultato è che alla scarsa funzionalità delle strutture pubbliche – basti pensare che in Campania vi è un unico laboratorio di microbiologia per ricerche sul liquor encefalico e le immunoglobine presso l’ospedale Umberto I di Nocera – corrisponde spesso l’inerzia dei privati, come mostra il caso dalla Clinica Tortorella lasciata chiusa per l’intero mese di agosto nella sospensione di analisi e cure per pazienti anche gravi. Oltretutto il vedere i competitors arricchirsi sollecita gli imprenditori a sollevare dubbi sugli appalti. È il caso della gara per la costruzione del nuovo Ruggi che dalle imprese perdenti è stata messa all’attenzione della giustizia amministrativa. In realtà, nel considerare come il nuovo progetto, con la previsione dell’incrociarsi di funzioni e reparti, allestisca una organizzazione edilizia con i medesimi caratteri dell’attuale ospedale, viene da pensare sarebbe opportuno, più dell’intervento del giudice amministrativo, quello del giudice contabile, sia per lo spreco finanziario nella costruzione di fatto di un doppione, sia per il consumo di suolo determinato dal previsto nosocomio. E il piacere di arricchire gli imprenditori in De Luca deve essere contagioso, tanto da coinvolgere gli amministratori che fanno, per così dire, con lui sistema. Si veda ad esempio il previsto appalto per un nuovo stadio in sostituzione dell’Arechi che porta con sé a corollario l’adeguamento del campo Volpe il quale non sarà mai adeguato alla serie A, in un ulteriore spreco di denaro pubblico. Non si comprende in De Luca e nei suoi comprimari quale sia il piacere nel vedere altri arricchirsi, sia negli appalti che nell’appropriazione di pezzi di città con edifici privati. Sebbene De Luca e i suoi, come Michele Apicella, non mangino nutella ogni qualvolta un imprenditore si arricchisce pure può dirsi che tra loro vi sia qualcosa in comune. Il professore di matematica di Moretti, che avrebbe voluto un mondo ordinato, con il ricorso alla nutella rimuoveva le sue colpe, essendo un assassino. De Luca e gli amministratori che si ispirano a lui, naturalmente, non hanno ucciso nessuno, ma, se mai avessero un minimo senso di colpa per la distruzione della nostra città, della sanità, dello sport, non basterebbe, quale compensazione per le proprie mancanze l’intera produzione di nutella della Ferrero.