“Da un punto di vista giuridico non è possibile la candidatura di Vincenzo De Luca”. A sostenerlo gli avvocati Stefania Marchese e Oreste Agosto nel corso della conferenza stampa organizzata a Salerno dai parlamentari salernitani del Movimento 5 Stelle sugli effetti della decadenza dell’ex sindaco Vincenzo De Luca e sui rilievi mossi dalla Corte dei Conti sul bilancio del Comune di Salerno. “Ã vero – aggiunge l’avvocato Agosto – che la sentenza della Corte di Appello di Salerno, confermando la precedente ordinanza del Tribunale di Salerno, ha dichiarato la decadenza dal maggio 2013, ma è pur vero che il sindaco fino all’altro ieri ha consumato il suo mandato. Non è, dunque, ipotizzabile giuridicamente una nuova candidatura altrimenti si verificherebbe che chi ha violato la legge verrebbe pure premiato e questo non è possibile secondo l’ordinamento italiano. Per un’altra Repubblica – aggiunge il legale – potrebbe essere possibile ma da noi no. Lo scioglimento già c’è, noi aspettiamo che il consiglio comunale, questa volta, faccia il suo dovere perché purtroppo è colpevole”. Secondo il legale ”dall’agosto 2013 il consiglio, infatti, non ha mai dichiarato l’incompatibilità di De Luca. Se avesse assunto questa sua responsabilità, Salerno sarebbe sicuramente migliorata e i consiglieri non ci avrebbero portato in questa situazione drammatica dal punto di vista morale, economico e sociale”.Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Andrea Cioffi, Girolamo Pisano, Silvia Giordano, la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Campania, ha severamente “bacchettato” il Comune di Salerno, per quanto riguarda il conto consuntivo dell’esercizio 2012. La magistratura contabile, nell’istruttoria sul rendiconto 2012 avviata sulla base della relazione trasmessa dall’organo di revisione, evidenzia criticita’ nel bilancio comunale sotto quindici profili. “E’ un quadro a tinte fosche – sostiene Pisano – speriamo che i salernitani si rendano conto che l’amministrazione De Luca lascia la citta’ in una situazione difficile sul piano del bilancio. La citta’ e’ indebitata e questo si ripercuotera’ sui cittadini con aumento delle tasse perche’ il Comune non riuscendo a pagare i costi della ordinaria gestione, sta vendendo i classici gioielli di famiglia come la Centrale del Latte e terreni, quindi la citta’ e’ in svendita”. Secondo quanto esposto in conferenza stampa dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, “notevoli” criticita’ sono state evidenziate in merito al rilevante profilo degli equilibri di bilancio. Da una parte, si evidenziava una notevole riduzione di parte corrente negativa dal 2010 al 2011 (da 10.131.882,78 euro a 3.491.935,02 euro. Profilo critico, secondo i parlamentari 5 Stelle, riguarda il risultato di amministrazione. Non e’ stato chiarito quali siano state le misure adottate per il parziale ripiano del disavanzo di amministrazione (da 7.033.010,16 euro nel 2011, a 6.167.167,88 euro nel 2012). La Corte evidenzia anche una sofferenza di cassa del Comune di Salerno, inoltre “particolarmente critica” e’ la situazione fotografata dai giudici contabili relativamente all’ammontare dei debiti fuori bilancio.
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