di Monica De Santis
“Dobbiamo stare attenti sia per le varianti conosciute sia per le varianti che stanno emergendo che sono non sensibili ai vaccini attuali”. A parlare è Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania, intervenuto nel corso dell’incontro con gli operatori della cultura ospitato ieri nel Museo archeologico nazionale di Napoli, che ancora una volta torna ad invitare la popolazione a fare molta attenzione, perchè il virus non è sparito. “Dobbiamo fare attenzione per evitare che tra settembre e ottobre cominciamo a riavere il problema. Dobbiamo stringere i denti, essere prudenti in attesa di una sorta di vaccino tipo quello antinfluenzale”. Interpellato sull’utilizzo della mascherina, che sarà oggetto di un’ordinanza che firmerà a breve, De luca ha detto che… “Ordinanza sulle mascherine? Credo di sì, facciamo un’ordinanza forse stamattina o domani (ieri o oggi, n.d.r.), vediamo. Per essere chiari: in Campania rimane obbligatorio l’uso della mascherina per i dipendenti degli alberghi, dei ristoranti, delle cucine, quelli che servono ai tavoliper quanto mi riguarda la mascherina dev’essere obbligatoria sempre. Diciamolo soprattutto ai ragazzi, che possono avere la sensazione di essere poco moderni. Mettete la mascherina, anche quando passeggiate sul lungomare; ovviamente se state da soli con una ragazza togliete la mascherina, ma nei luoghi di assembramento manteniamo la mascherina. Un piccolo sacrificio per un grande risultato”. Poi il Governatore sposta l’attenzione sul turismo in Campania e sui danni che la guerra tra Russia ed Ucraina può provocare… “La ricaduta più pesante del mancato afflusso di turismo russo e ucraino l’abbiamo in costiera sorrentina, molto meno sulla costiera amalfitana dove abbiamo un altro target turistico, un po’ più americani, inglesi e tedeschi. Vediamo, nel complesso stiamo reggendo. Stiamo riempiendo i vuoti di turismo estero con un incentivo che abbiamo avuto quest’anno di turismo italiano che è davvero straordinario. E’ un movimento che riguarda in generale il nostro Paese, ma devo dire che in Campania abbiamo una presenza turistica davvero da boom economico. D’altra parte Procida capitale della cultura 2022 è un incentivo davvero straordinario ad avere turismo nei nostri territori. Poi accompagniamo il tutto con iniziative culturali spettacolari, insomma credo che quest’anno reggeremo bene. Sperando ovviamente che questa benedetta guerra si concluda. Mi permetto di chiedere al mondo della cultura di mantenere aperto il dialogo, l’ascolto, il rispetto, la solidarietà tra i popoli. La guerra a un certo punto dovrà finire, e se anche il mondo della cultura chiude i canali del dialogo tra russi e ucraini, siamo perduti. Altre istituzioni hanno fatto altre scelte e io non ho condiviso la scelta del Comune di Milano di mandare in esilio il direttore d’orchestra Valery Gergiev perchè non ha fatto la dichiarazione di odio contro la sua Patria, che è la Russia. Che c’entrano gli intellettuali che c’entra un artista, un direttore d’orchestra, un soprano o un ballerino? Che cosa pensate che possano fare? Sono temi talmente complessi da comprendere che è veramente un atto di barbarie innalzare dei muri. Abbiamo avuto perfino problemi qui, a realizzare un murale di Dostoevski, che è una delle anime dell’Europa, e chi non lo capisce è un idiota. Dobbiamo fare di tutto – ha concluso De Luca – per tenere questo popolo incatenato a noi”. E sempre sul tema della cultura, rivolgendosi agli operatori della cultura intervenuti al Museo archeologico nazionale di Napoli ha detto… “Voi rappresentate quel 90% di iniziativa culturale sostenuta dalla Regione Campania. Ma l’elemento paradossale è che di questo 90% nel dibattito pubblico non emerge nulla. Questo paradosso dev’essere superato, almeno per la tutela del mio fegato. C’è il paradosso che chi lavora da mattina a sera non ha neanche tempo di fare un comunicato stampa, chi è impegnato a costruire cose non ha neanche la freddezza di pensare a come valorizzare e comunicare. Per cui capita questo paradosso assolutamente intollerabile di avere nel dibattito pubblico due o tre imbecilli che, non avendo nulla da fare, sporcano pagine di giornale. Una delle esigenze che avvertivo era far emergere tutto questo mondo, raccontate queste storie, perché veramente abbiamo fatto in questi anni un lavoro immane, cercando di operare anche una trasformazione”. Il governatore Vincenzo De Luca, ha poi indicato come “motivo di orgoglio” il fatto “che non mi lascio alle spalle clienti, ma donne e uomini liberi. Anche il mondo della cultura, anche il rapporto tra istituzione regionale e mondo della cultura, spesso era un rapporto di clientela, di subalternità, di vassallaggio. Io il 99% dei presenti neanche lo conosco – ha detto rivolgendosi ai presenti – voi siete stati sostenuti e premiati per la qualità dei vostri progetti e delle vostre proposte. Il lavoro che stiamo facendo in questi anni è anche di passaggio a un tipo di rapporto fra istituzioni e operatori culturali improntato alla grande libertà e alla valorizzazione del merito e della qualità delle proposte. Questa cosa fatta a Napoli e in Campania è una rivoluzione”