«Siamo impegnati in queste settimane e lo saremo nei prossimi mesi per evitare che tutto ciò che abbiamo costruito nella sanità campana venga distrutto». Con queste parole, pronunciate durante la cerimonia del Giuramento di Ippocrate a Città della Scienza, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha lanciato un appello accorato in difesa del sistema sanitario regionale.
Alla presenza di 572 neolaureati in Medicina e Odontoiatria, De Luca ha toccato temi cruciali: dalla crisi dei pronto soccorso al futuro dei giovani medici, fino alla guerra in Medio Oriente e al numero chiuso per l’accesso a Medicina. Sul sistema sanitario ha rivendicato i progressi compiuti: «Eravamo commissariati, con ospedali sotto influenza camorristica. Ora siamo risaliti nella griglia LEA grazie a un lavoro immenso, fatto di sacrificio e comunità».
Toni duri anche contro le manovre politiche in vista delle prossime elezioni: «C’è chi si divide le candidature a Roma senza sapere cosa sia la Campania. Napoli e la Campania non sono in vendita. E se vogliono riportare la Regione nel caos da cui l’abbiamo tirata fuori, mi devono uccidere. Non mollo».
Non è mancata una stoccata alla selezione universitaria: «Basta con i quiz idioti. Mandiamo studenti all’estero quando potremmo formarli qui, selezionando sul campo, non con test che tutelano le solite corporazioni».
Poi la battuta finale, nel classico stile del governatore: «Rispetto il proletariato, ma i ciucci non possono guidare una Regione. Non siamo tutti uguali».





