Brigida Vicinanza
Vincenzo De Luca attacca i dipendenti di Salerno Pulita, ma pronti a rispondere ci sono i sindacati per difendere l’operato dei lavoratori. Da una parte il Governatore potrebbe aver ragione, come lo stesso Angelo De Angelis (Cgil), conferma, ma dall’altro esiste un problema di organizzazione ai “vertici”, che non assicurano alla città di Salerno la giusta pulizia o quantomeno il decoro urbano che la città dovrebbe avere con 450 dipendenti all’interno della società in house del Comune di Salerno. «Il problema di Salerno Pulita è un altro. Per metà Vincenzo De Luca ha ragione, per quanto riguarda l’organizzazione però la Cgil è da tempo che si sta battendo su queste cose – ha dichiarato De Angelis – confermo che ci sono 450 lavoratori tra cui 54 distaccati dal Consorzio di Bacino Salerno 2, ci sono 130 lavoratori interinali a 27 ore settimanali, i servizi cimiteriali, centro agroalimentari, i mercati rionali, il sito di compostaggio dove poi ci sono 16 lavoratori”. Il sindacalista poi ha continuato: “Il problema adesso è di riorganizzazione che stiamo lamentando da tempo. La società e la dirigenza della società non si fa sentire. Se c’è un rifiuto sul marciapiedi, sulla carta il raccoglimento non è di competenza di Salerno Pulita, né del Consorzio, né del Comune. Ci vuole una cabina di regia del Comune di Salerno che si deve assumere la responsabilità di segnalare gli inconvenienti su tutto il territorio cittadino e sanzionare o la società che non interviene, ma il rifiuto sul marciapiedi va tolto. Qui i rifiuti invece restano a terra perché non si sa chi li deve prendere. È una questione di disorganizzazione, i lavoratori vengono buttati al macello e non c’è una direzione e noi questo contestiamo. De Luca ha ragione che con 450 lavoratori Salerno dovrebbe essere una bomboniera, però se non mettiamo alla “testa” di queste società, persone capaci di offrire questo servizio, perdiamo solo tempo». Infine sul tavolo dei sindacati le proposte per risolvere i problemi ci sono, si attende solo la convocazione per un incontro: «Per quanto riguarda le strade dovrebbero intervenire le cooperative, ma anche lì c’è un problema perché lavorano 12 coop sul territorio salernitano, e all’interno 30 dipendenti comunali e non c’è organizzazione che coordini tutto sulla pulizia della città. Noi abbiamo chiesto che ci sia un soggetto unico per la raccolta dei rifiuti, cioè qualsiasi tipo di rifiuto va tolto. In questo momento il soggetto unico deve essere il Comune di Salerno. I soggetti sono 5 in questo momento: Salerno Pulita, Consorzio di Bacino Salerno 2, Comune di Salerno, le cooperative e le isole ecologiche. Ma noi vogliamo accelerare affinchè il soggetto sia unico e affinchè ci sia un vero riparto del carico di lavoro tra i dipendenti. Il furbo ovviamente c’è sempre, ma non tutti lo sono. Siamo in attesa di un incontro con Vincenzo De Luca e con il sindaco Enzo Napoli e con la dirigenza della società, nonostante manteniamo comunque i contatti con l’assessore preposto. Ma dobbiamo fare proposte e non chiacchiere, perché il temporeggiare non fa bene a nessuno e noi non vogliamo fornire alibi a nessuno, quindi si faccia presto. Vincenzo De Luca attacca i dipendenti di Salerno Pulita, ma pronti a rispondere ci sono i sindacati per difendere l’operato dei lavoratori. Da una parte il Governatore potrebbe aver ragione, come lo stesso Angelo De Angelis (Cgil), conferma, ma dall’altro esiste un problema di organizzazione ai “vertici”, che non assicurano alla città di Salerno la giusta pulizia o quantomeno il decoro urbano che la città dovrebbe avere con 450 dipendenti all’interno della società in house del Comune di Salerno. «Il problema di Salerno Pulita è un altro. Per metà Vincenzo De Luca ha ragione, per quanto riguarda l’organizzazione però la Cgil è da tempo che si sta battendo su queste cose – ha dichiarato De Angelis – confermo che ci sono 450 lavoratori tra cui 54 distaccati dal Consorzio di Bacino Salerno 2, ci sono 130 lavoratori interinali a 27 ore settimanali, i servizi cimiteriali, centro agroalimentari, i mercati rionali, il sito di compostaggio dove poi ci sono 16 lavoratori”. Il sindacalista poi ha continuato: “Il problema adesso è di riorganizzazione che stiamo lamentando da tempo. La società e la dirigenza della società non si fa sentire. Se c’è un rifiuto sul marciapiedi, sulla carta il raccoglimento non è di competenza di Salerno Pulita, né del Consorzio, né del Comune. Ci vuole una cabina di regia del Comune di Salerno che si deve assumere la responsabilità di segnalare gli inconvenienti su tutto il territorio cittadino e sanzionare o la società che non interviene, ma il rifiuto sul marciapiedi va tolto. Qui i rifiuti invece restano a terra perché non si sa chi li deve prendere. È una questione di disorganizzazione, i lavoratori vengono buttati al macello e non c’è una direzione e noi questo contestiamo. De Luca ha ragione che con 450 lavoratori Salerno dovrebbe essere una bomboniera, però se non mettiamo alla “testa” di queste società, persone capaci di offrire questo servizio, perdiamo solo tempo». Infine sul tavolo dei sindacati le proposte per risolvere i problemi ci sono, si attende solo la convocazione per un incontro: «Per quanto riguarda le strade dovrebbero intervenire le cooperative, ma anche lì c’è un problema perché lavorano 12 coop sul territorio salernitano, e all’interno 30 dipendenti comunali e non c’è organizzazione che coordini tutto sulla pulizia della città. Noi abbiamo chiesto che ci sia un soggetto unico per la raccolta dei rifiuti, cioè qualsiasi tipo di rifiuto va tolto. In questo momento il soggetto unico deve essere il Comune di Salerno. I soggetti sono 5 in questo momento: Salerno Pulita, Consorzio di Bacino Salerno 2, Comune di Salerno, le cooperative e le isole ecologiche. Ma noi vogliamo accelerare affinchè il soggetto sia unico e affinchè ci sia un vero riparto del carico di lavoro tra i dipendenti. Il furbo ovviamente c’è sempre, ma non tutti lo sono. Siamo in attesa di un incontro con Vincenzo De Luca e con il sindaco Enzo Napoli e con la dirigenza della società, nonostante manteniamo comunque i contatti con l’assessore preposto. Ma dobbiamo fare proposte e non chiacchiere, perché il temporeggiare non fa bene a nessuno e noi non vogliamo fornire alibi a nessuno, quindi si faccia presto.Se ci sono lavoratori che non lavorano devono essere licenziati, ma se c’è qualcun altro che non è in condizione o non è in grado di gestire una società di 20 milioni di euro all’anno deve andare a casa ugualmente». Insomma, adesso si attende solo il passo del governatore della Campania, per sperare di risolvere la questione e trovare un accordo che possa rimettere ordine in città. Brigida Vicinanza