Ristrutturazione interna, frazionamento con parziale cambio di destinazione d’uso e realizzazione di box interrati. Questo sta accadendo alla sede storica del Banco di Napoli di largo Matteo Luciani a Salerno. Ventidue circa gli appartamenti di mega lusso che sorgeranno nella prestigiosa struttura. Siamo nel cuore storico della cittadina salernitana, quasi confinanti con il teatro Verdi. Lì con il palazzo completamente rimesso a nuovo (con il placet della Soprintendenza di Salerno), sorgeranno, così come sta avvenendo un po’ dappertutto in città, anche i parcheggi interrati. Basti pensare al vicino Crescent o ai nuovi palazzi che l’amministrazione comunale ha previsto nell’ultima variante al piano urbanistico comunale.
Ma ora un nuovo stabile manderà via la banca (inizialmente si era parlato di almeno uno spazio destinato allo storico istituto di credito) per far posto alle case, innalzando sempre più il target immobiliare cittadino. Tant’è che il committente (ossia chi ha comprato il palazzo) è la Aled Spa di via Nazionale, Roma.
Basta una rapida ricerca per risalire ad una società immobiliare tra le più potenti in Italia. La società, infatti, dovrebbe far capo all’imprenditore italo-argentino Eduardo Safdie: un immobiliarista noto soprattutto nella capitale (soprattutto per essere il catalizzatore degli investimenti della comunità ebraica nel Lazio) e nel cui portafoglio vi sono molti negozi fra via del Corso e via Condotti. Ma non solo. Safdie sarebbe, inoltre, il proprietario dell’immobile di via dell’Umiltà, acquistato nel 2008 ai tempi di Forza Italia, oggi sede del Popolo della Libertà. Insomma nel patrimonio dell’immobiliarista ci sarebbe anche il palazzo politico di Silvio Berlusconi.
Tornando a Salerno, oltre ai lavori partiti ormai nel 2008 (ad opera della ditta Deal 2005 Srl che ha lo stesso indirizzo e lo stesso numero civico della Aled), non si hanno dati certi e neppure, a quanto pare, gli immobili sono stati “esposti sul mercato”. Per chi desidera casa nel palazzo storico del Banco di Napoli, dovrà ancora attendere, non tanto i lavori, quanto la pubblicazione (semmai ci saranno) di listini e planimetrie. Per ora la facciata, almeno quella di via Roma, ha preso la sua nuova configurazione, pur mantenendo la storia scritta in alto: Banco di Napoli. Cancellata, invece, la fine dei lavori.