di Monica De Santis
Torna la Festa dei Popoli. Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, finalmente domenica in piazza della Concordia si potrà dar vita alla XIII edizione della manifestazione che punta a raccontare le diverse culture che convivono sul territorio cittadino e festeggiare un unione tra i popoli, perchè la convivenza tra diversi popoli è davvero possibile. Il programma della manifestazione, promossa dall’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno, attraverso gli uffici diocesani Migrantes, Centro Missionario e Caritas, in collaborazione con i Missionari Saveriani, e patrocinata dal Comune di Salerno in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociale ed all’Istruzione è stato illustrato ieri mattina a Palazzo di Città dall’assessore Paola De Roberto e dal responsabile di Migrantes Antonio Bonifacio. Appuntamento, come detto in Piazza della Concordia nel pomeriggio di domenica 2 ottobre, dove le tante comunità straniere presenti sul territorio salernitano si riuniranno per dar vita ad un momento di confronto e apertura sulle proprie tradizioni. Tra i temi che verranno trattati anche la questione dei migranti e dei rifugiati. Tra le comunità che saranno presenti all’evento ci saranno quelle della Thailandia, Indonesia e Filippine per l’Asia. Per l’America Latina ci saranno Venezuela, El Salvador e Perù. All’Africa, invece, Costa d’Avorio, Nigeria, Camerun, Egitto, Tunisia e Marocco. E per l’Europa ci saranno Georgia, Polonia, Ucraina, Romania e Italia. “Tutti insieme per raccontare questo mondo che si incontra in Salerno e provincia, e parlare della diversità che ci fa convivere bene. La costruzione del programma della Festa dei Popoli di Salerno è frutto del cammino intrapreso insieme. Sul palco si alterneranno tante comunità migranti, in una scaletta ricca e articolata. Tutto sarà possibile anche grazie alle tante persone che, con impegno, costanza, sacrificio, ne hanno condiviso i presupposti e la necessità di testimoniare come il territorio in cui viviamo sia punto di riferimento, porto sicuro, porta aperta”, ha spiegato Antonio Bonifacio, direttore ufficio diocesano Migrantes, nell’illustrare lo scopo della Festa dei Popoli. “Torna la manifestazione dopo due anni di fermo, e lo fa rilanciando un motto solenne “Solo Insieme”, riprendendo le parole pronunciate da Papa Francesco in una piazza deserta durante la pandemia. Ci ritroviamo invece adesso finalmente una piazza piena di culture diverse, con la voglia di passare dalla multiculturalità al multiculturalismo. Cioè, di pensare a politiche che possano includere sempre di più, per tener fede a quella logica dell’accoglienza che caratterizza Salerno”, le parole dell’assessore alle Politiche Sociali Paola De Roberto. La dimostrazione di quanto detto la si vede anche nella grande accoglienza che la città ha mostrato verso il popolo ucraino, tantissime sono state le famiglie giunte in città in cerca di un “luogo sicuro” e ancora tante sono le persone ancora presenti: “Adesso è anche più chiaro il numero di persone che abbiamo sul territorio e le politiche che abbiamo per sostenerle. In molti stanno ora decidendo di tornare a casa, speriamo che la nostra accoglienza sia stata gradita, e comunque le nostre porte rimarranno aperte”, le parole dell’assessore De Roberto.