di Erika Noschese
«Le elezioni regionali, a causa del sistema elettorale, non lasciano spazio e obbligano ad optare per uno dei due schieramenti in campo. Seguiremo con attenzione le imminenti evoluzioni e valuteremo quali saranno le candidature proposte dalle coalizioni». Così l’onorevole Antonio D’Alessio, deputato salernitano eletto in quota Azione in merito all’ipotesi di un campo largo che vedrebbe insieme il Pd, il Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Azione. Al momento, nulla di certo perchè tutto dipenderà dal presidente Vincenzo De Luca e dall’atteso incontro con la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein dal quale dipenderanno le sorti della coalizione di centrosinistra e dei candidati al consiglio regionale.
Onorevole D’Alessio, record di firme online contro l’autonomia differenziata. Una vittoria importante per la Campania…
«Si. In effetti quella dell’autonomia differenziata è una legge profondamente ingiusta, che aumenta le disuguaglianze invece di favorire processi di perequazione di cui avremmo davvero tanto bisogno. L’autonomia è da coltivare e realizzare se è intesa come snellimento amministrativo; l’idea di Calderoli, invece, va nella direzione di spaccare il Paese e creerà problemi anche al nord. Credo che, a parte i leghisti, anche gli elettori degli altri partiti di maggioranza sono contrari».
Cosa si aspetta ora dal referendum?
«Il raggiungimento del quorum del referendum è un obiettivo oggettivamente difficile. Bisogna continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e, contemporaneamente, perseguire tutte le strade possibili per evitare l’attuazione e gli effetti della legge».
Novità importanti per quanto riguarda le regionali. Si parla di un campo largo con il Pd, il M5S, Italia viva e Azione. Secondo lei può essere la soluzione?
«Il nostro obiettivo, come Azione, resta quello di una proposta politica altra e diversa rispetto ai due poli. Tuttavia le elezioni regionali, a causa del sistema elettorale, non lasciano spazio e obbligano ad optare per uno dei due schieramenti in campo. Seguiremo con attenzione le imminenti evoluzioni e valuteremo quali saranno le candidature proposte dalle coalizioni».
Aria di crisi a Palazzo di Città. Crede che la maggioranza Napoli debba rivedere qualcosa?
«Decisamente. La città è in crisi, è sporca e disorganizzata, in tutti i settori. Riflettiamo, ma solo per fare un esempio, sulle condizioni disastrose dell’impiantistica sportiva in città. I giovani vanno via. Non viviamo un bel momento, chi dice il contrario sa di mentire».
Verde pubblico, la situazione sembra degenerare. Qual è la sua opinione?
«La situazione del verde pubblico è addirittura drammatica. I nostri occhi si stanno abituando a scenari di degrado assoluto, in ogni zona della città. Eppure si spendono risorse significative, è incomprensibile».
Lei di recente ha fatto visita al carcere di Salerno, la situazione è delicata. Secondo lei il decreto carceri può essere la soluzione?
«La visita al carcere è un’esperienza che lascia il segno. Con quel decreto non si risolve granché. Se si vogliono affrontare davvero i problemi, al di là delle risorse da investire, occorrono interventi strutturali ampi, che includano anche un maggior coordinamento con gli uffici giudiziari competenti».