D'Alessio (Azione): Serve alternativa ai due poli - Le Cronache Ultimora
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D’Alessio (Azione): Serve alternativa ai due poli

D’Alessio (Azione): Serve alternativa ai due poli

di Erika Noschese

 

 

«Chiediamo al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di attivarsi per garantire il ripristino di un livello minimo e stabile di connettività in tutti i comuni del basso Cilento nei quali si registrano pesanti disservizi. È anche necessario redigere un cronoprogramma, di intesa con i sindaci del territorio, vincolante e verificabile per la completa risoluzione delle criticità collegate al servizio di fibra ottica e per il suo potenziamento». Così in una nota Antonio D’Alessio, deputato di Azione. «Su tutta l’area del basso Cilento – ha aggiunto D’Alessio – continuano a ripetersi numerosi e prolungati episodi di malfunzionamento della rete in fibra ottica; malfunzionamenti che hanno ripercussioni negative sulle attività economiche locali e sui servizi pubblici. Questa situazione critica è già stata segnalata al ministero delle Imprese e del made in Italy e agli enti responsabili e vigilanti (Open Fiber, Infratel Italia, in qualità di soggetto attuatore dei Piani banda ultra larga, e lo stesso Mimit) dal sindaco di Futani (SA) e da altri amministratori locali. Il servizio di fibra ottica nel basso Cilento, caratterizzato da disagi che si protraggono anche per settimane, è dunque del tutto inadeguato. Per questo chiediamo anche al ministro Urso di accertare le responsabilità della mancanza di misure correttive da parte di Infratel Italia e Open Fiber». Il deputato salernitano fa il punto rispetto alle ormai imminenti elezioni regionali con Azione che ha scelto di non far parte di questa tornata elettorale, non riconoscendosi né nel candidato scelto dal centrosinistra, Roberto Fico, né in quello del centrodestra, Edmondo Cirielli.

Sono in campo due coalizioni piene di contraddizioni. Nel centrosinistra è stata fatta un’operazione di pura conservazione del potere.

«All’interno della stessa coalizione c’è chi fa campagna elettorale affermando che bisogna dare continuità alla precedente amministrazione e chi, invece, sostiene che bisogna immediatamente voltare pagina perché la Campania è caratterizzata da diversi indici negativi e quindi occorre discontinuità. Nel centrodestra si propongono fantomatici condoni e nessuna visione della Campania che verrà. Vincerà, purtroppo, l’esercito di chi deciderà di astenersi. È necessaria un’alternativa ai due poli che offra davvero ai cittadini campani una speranza per il futuro per non continuare a vedere emigrare i nostri giovani e le migliori menti».

Sanità, trasporti, PNRR, sicurezza e sviluppo industriale: quali temi hanno realmente orientato gli elettori e quali, invece, sono rimasti soprattutto strumenti di propaganda?

«Fino a pochi giorni fa era complicato anche trovare un programma che facesse comprendere con chiarezza gli orientamenti degli schieramenti sui vari temi. Purtroppo leggo solo slogan propagandistici mentre i cittadini continuano a dover emigrare per lavorare o per curarsi; per chi resta i servizi sono sempre più inefficienti».

Salerno e la sua provincia sono uno dei terreni più strategici di queste regionali. Qual è l’impegno concreto che assumete (dal vostro schieramento) per questo territorio?

«La nostra provincia ha tante potenzialità e tante eccellenze anche nel tessuto imprenditoriale che deve essere adeguatamente sostenuto da una classe dirigente che crei le condizioni per fare impresa e far crescere il territorio. Noi siamo sempre al lavoro con l’obiettivo di costruire un rilancio dei territori e del dibattito pubblico».

In tutta Italia cresce l’astensionismo, e la Campania non fa eccezione. Cosa avete fatto per parlare a chi non vota più, e cosa direste oggi a chi pensa di restare a casa?

«In tutte le regioni al voto il dato sull’affluenza è crollato. È evidente che le regionali appaiono sempre più come delle elezioni che seguono solo il voto dei singoli candidati e non delle proposte politiche e partitiche che sono invece latitanti. Diciamo da tempo che il regionalismo andrebbe rivisto. Le regioni alimentano solo un sistema parassitario che moltiplica i centri di potere e che andrebbero depotenziate, ridotte nelle funzioni e nei costi ed introdotta una clausola di supremazia dell’interesse nazionale».

Siamo alla stretta finale: Qual è l’auspicio per il futuro della Campania? Qual è il vostro appello al voto, chiaro e diretto, a chi è ancora indeciso?

«Il nostro più che un appello al non voto è un appello a costruire insieme una proposta politica alternativa ai due poli a trazione populista e sovranista. Mentre si sviluppa questo dibattito pieno solo di slogan e povero di contenuti sui temi cruciali, noi stiamo girando le università italiane dove ci confrontiamo con i ragazzi e li invitiamo a formarsi e a mobilitarsi perché devono essere già oggi i protagonisti di un momento storico delicato per il nostro Paese e per la tutela di tutte le democrazie».