D'Alessio: Azione, no al terzo mandato - Le Cronache Ultimora
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D’Alessio: Azione, no al terzo mandato

D’Alessio: Azione, no al terzo mandato

di Erika Noschese

 

 

È in programma questa mattina, presso la Sala Moka, C.so Vittorio Emanuele II 108,  il congresso provinciale di Azione. I lavori prenderanno il via alle 10.30 e si concluderanno alle 13.30 per poi riprendere alle 16.00 e terminare alle 19.00 presso la sede provinciale al secondo piano della Galleria Capitol in C.so Vittorio Emanuele II, 193. Radicamento sui territori, focus sui temi e organizzazione territoriale in vista delle prossime elezioni regionali i principali punti all’ordine del giorno. Prenderà parte ai lavori l’On. Antonio D’Alessio, impegnato in questa fase del suo mandato parlamentare su temi di particolare rilievo per la comunità quali la giustizia, l’immigrazione e il fisco oltre agli esponenti dei principali partiti del territorio.

Piena convergenza sul nome del futuro segretario provinciale, il dott. Rosario Pacifico, già primario presso il Ruggi di Salerno e oggi consigliere comunale di Fisciano.

La fase congressuale rappresenta sempre il momento di massima espressione di democrazia interna per ogni partito e per Salerno in Azione vuole segnare il rinnovamento dell’impegno per il futuro della provincia, con la stessa determinazione e passione che ormai – da cinque anni – anima il gruppo provinciale che attrae e valorizza sempre più  i giovani per la centralità dei temi e delle proposte concrete, per una politica post-ideologica oltre il bipolarismo. A fare il punto rispetto agli impegni futuri del partito, le elezioni regionali è l’onorevole Antonio D’Alessio, deputato salernitano di Azione e segretario di presidenza.

Onorevole D’Alessio, Azione Salerno va a congresso provinciale. Mozione unica sul nome del consigliere Rosario Pacifico. Qual è lo stato di salute del partito, oggi?

«È sempre un momento importante quello della celebrazione di un congresso. Il processo di democrazia interno ad un partito ed il dibattito non possono che accrescere gli stimoli e le opportunità. Siamo soddisfatti della campagna di tesseramento appena conclusa e siamo orgogliosi di avere un gruppo eterogeneo con dei dirigenti qualificati, amministratori competenti e dei giovani dinamici che studiano ed approfondiscono le tematiche con grande passione. C’è poi convergenza totale sul nome del dr. Pacifico, persona stimata sul piano umano, professionale ed amministrativo».

Cosa si aspetta dal congresso provinciale? Quali novità all’orizzonte?

«Come sul livello nazionale anche su quello locale Azione si propone come punto di riferimento di un’area pragmatica, popolare e riformista. Nelle varie competizioni elettorali locali che ci attenderanno valuteremo chi sostenere sulla base dei programmi e della condivisione di un’idea di società e di comunità».

Il partito si prepara alla grande sfida delle regionali. Con o senza De Luca?

«Lo scenario è dinamico, mutevole ed ancora imperscrutabile. Come più volte ribadito sono convinto della necessità di un rinnovamento della classe dirigente e condivido pienamente il principio del limite dei due mandati che agevola l’alternanza, la partecipazione ed evita il consolidarsi prolungato di gruppi di potere».

Si vocifera di un incontro, convocato dal Pd, senza Azione e Italia Viva. È andata davvero così?

«Non sono a conoscenza di questa dinamica. Come Azione siamo concentrati nel proporre soluzioni ai numerosi problemi che attanagliano i cittadini italiani e campani e lavoriamo per produrre proposte concrete sulla sanità, sull’istruzione, sulle politiche energetiche e su quelle industriali, considerando che rischiamo presto di piombare in una pericolosa recessione economica».

Dl Cultura, lei ha chiesto maggiori investimenti per il settore. Qual è la sua visione? Cosa propone?

«Il DL cultura è un provvedimento vuoto. Siamo insoddisfatti per ciò che concerne un tema importantissimo che determina la storia di un Paese. Ed è anche un argomento con rilevanza economica che impatta in modo significativo sul PIL. Mancano risorse umane aggiuntive che servirebbero al settore nonché la stabilizzazione del personale in essere. Servono investimenti pubblici ma anche quelli privati garantendo però un quadro di certezza agli imprenditori».

Separazione carriere, lei si è detto favorevole…

«Azione ha votato favorevolmente alla separazione delle carriere ma il nostro è stato un sì pieno di amarezza soprattutto perché, su un tema così rilevante, è mancata serenità nel dibattito parlamentare. Da maggioranza e opposizioni sono state diverse le dichiarazioni che non hanno contribuito a costruire un clima sereno e costruttivo. Dal Governo c’è stato un atteggiamento di chiusura: è mortificante per il Parlamento sentire parlare di provvedimento blindato. Entrando nel merito della riforma, ritengo non ci siano pericoli fino a quando regge l’obbligatorietà dell’azione penale. Personalmente però non sono persuaso dal meccanismo del sorteggio. Le future letture speriamo ci consentano di entrare sempre di più nel merito del progetto di legge e di migliorarlo».