Adriano Rescigno
«Concludo l’amministrazione Pisapia con la mediaglia al petto di essere stato il più acceso e coerente nell’opposizione. Insieme a Francesco Morra l’amministrazione che verrà sarebbe stato il giusto mix di esperienza e forze giovani del territorio».
Dopo aver fatto chiarezza sui retroscena politici nel centrodestra su Pellezzano con una lunga lettera aperta ai cittadini, per capirne un pò di più, abbiamo chiesto all’autore, Giovanni D’Agostino, fino al 10 giugno consigliere comunale di Officina Pellezzano, di rispondere alle nostre domande. La lettera l’hanno letta tutti, ma cos’è successo?
«Non è successo niente, ho soltanto raccontato il fallimento delle trattative del centrodestra a causa di chi ha voluto intrufolarsi sul territorio senza conoscerne le dinamiche ed ha causato un disastro politico».
Con lei e Berritto in lista Morra avrebbe messo in cassaforte l’ elezione già sabato alla presentazione delle liste, adesso si riapre lo scenario. Corsa a tre o due? Lei cosa farà?
«Corsa a due, Morra – Pisapia. Cosa farò… sono stato chiaro nella lettera. Officina Pellezzano ascolterà tutti i candidati, valuteremo i programmi ed esprimeremo il nostro voto. Io personalmente rimango coerente alla mia posizione». Ovvero? «Già 10 mesi fa indicavo Francesco Morra come unica scelta possibile. Al di là delle ideologie, degli slogan. E’ l’unico che può coagulare intorno a se un patto amministrativo serio per il territorio, basato sui programmi, al di là dei partiti. Puntare su Morra era stata una scelta condivisa con il coordinamento cittadino e provinciale di Forza Italia e Fratelli d’Italia, poi qualcuno del territorio si è intromesso credendo di saperne di più ed il disastro è stato servito». Entro sabato però il colpo di scena per Officina Pellezzano potrebbe essere servito… «Potrebbe, ma per quanto mi riguarda ogni strada è chiusa. Non credo di essere per niente vicino alle posizioni di Giuseppe Pisapia. Con Marchese non abbiamo trovato una intesa e Morra ha escluso me e Berritto. Ascolto, valuto ed andrò a votare».
Rimangono i 5 stelle…
«Mi dispiace che non ci sono in questa tornata elettorale, potevano fornire l’alternativa giusta rispetto a chi si avanza candidature solo per sedere in Consiglio comunale». Dopo 18 anni di vita politica attiva dunque questa volta si rimane fermi ai box? «Non ho manie di protagonismo, non sento la necessità di essere per forza candidato. La politica si fa per passione e per perseguire il bene del territorio. Bene che si può perseguire anche al di fuori dal palazzo».