Dagli Alburni arriva la carta all'aglio - Le Cronache Attualità
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Dagli Alburni arriva la carta all’aglio

Dagli Alburni arriva la carta all’aglio

di Oreste Mottola

Meglio il profumo dell’aglio degli Alburni che la puzza di monnezza di Battipaglia. Il battipagliese Esposito con la sua compagna di vita e di lavoro Rosa, “Sono andati in campagna” ed hanno scommesso su un’azienda agricola di 13.5 ettari, ad Ottati e sui monti Alburni, lambita dal fiume Fasanella, producendo aglio. Una scelta vincente, gratificata dall’Oscar Green conferito da Coldiretti. Rosa Ferro vince la finale nazionale di Oscar Green Coldiretti per la Campania, nella categoria 5.Terra, con il suo foglio di carta dall’aglio. Una storia fuori dall’ordinario quella di Rosa Ferro: l’aglio che coltiva in azienda, ad ogni lavorazione, produce una grande quantità di scarto tra la “tunica” che riveste lo spicchio e la radice del bulbo. La giovane ha così pensato di utilizzarli trasformandoli in fogli di carta senza l’aggiunta di componenti chimici. Il risultato è una carta elegante e delicata che diventa supporto per scrivere o disegnare. Il “foglio dalla tunica d’aglio” nasce senza l’aggiunta di componenti chimici e senza lasciare un solo grammo di scarto che non chiuda il ciclo di produzione. Carta fatta con l’aglio, chi ci avrebbe pensato mai. Per creare un foglio di carta dall’aglio non c’è bisogno soltanto della tunica d’aglio, ma di silenzio, armonia e della delicata vita dei borghi degli Alburni. Provate a chiederlo agli ideatori Rosa Ferro e Alfonso Esposito, che alla carriera e all’ufficio hanno preferito il tempo lento dell’agricoltura e la vita di un paesino del Cilento. È questa armonia che ha trasformato lo scarto in design. In questi terreni con scarse risorse di acqua è stata piantata un’antica varietà di aglio e, ad ogni lavorazione, si produce una grande quantità di rifiuto organico, che si compone della tunica dell’aglio e della sua radice. Uno scarto fragile quanto vaporoso e voluminoso. Ma sono le mani di questa giovane donna, il suo inflessibile spirito ecologista e la creatività che la terra è in grado di sprigionare a fare di questo rifiuto il carburante innovativo di una start up. Il risultato è una carta elegante e delicata come la sinfonia che ogni alba risuona alle pendici meridionali dei Monti Alburni. Diventerà supporto per scrivere o disegnare, ma anche oggetto di design per chi, come Rosa, non si accontenta. Si il nobilissimo aglio, protettore delle case, quello che nell’immaginario collettivo terrorizza e tiene lontani i vampiri, quindi il male, il diavolo. Ma l’aglio è laico o cattolico? L’aglio è aglio e basta. E Esposito parla dell’aglio del Cilento, sebbene Ottati con il Cilento condivide un’area protetta che finora non ha dispiegato tutte le sue potenzialità. Eppure, con l’olio d’oliva è proprio l’aglio l’ingrediente più tipico della cilentanissima dieta mediterranea, la base perfetta per l’alimentazione della salute.