Lo shopping estivo su alcuni dei più famosi porti turistici italiani è al rush finale. Invitalia, l’agenzia per l’attrazione degli investimenti di proprietà del Ministero dell’economia, ha messo in vendita le proprie partecipazioni in cinque porti turistici del Paese, da Capri alla Costa Smeralda, e tra pochi giorni si saprà chi sarà riuscito a mettere le mani su un patrimonio che vale complessivamente circa 50 milioni di euro: tra la fine del mese e l’inizio di settembre arriverà infatti la decisione della commissione aggiudicatrice chiamata a valutare le offerte. Il bando di gara interessa cinque porti, dal nord al sud del Paese: il 100% della Marina di Portisco in Costa Smeralda, il 100% di Trieste Navigando, il 51% del Porto delle Grazie di Roccella Ionica, il 49% del Porto turistico di Capri, il 32% della Marina d’Arechi a Salerno. Il termine per le offerte di acquisto è scaduto il 30 luglio. E ora la commissione aggiudicatrice, formata da tre esperti esterni al gruppo Invitalia (Stefano Zunarelli, Mario Sebastiani e Ermanno Sgravato), è al lavoro per valutare le offerte e la procedura dovrebbe essere chiusa tra la fine del mese e i primi di settembre. Sul tavolo della commissione tra le offerte in fase di valutazione potrebbero non mancare quelle di investitori stranieri. Per il porto di Capri, si sarebbero fatti avanti sia il Comune di Capri che quello di Anacapri. Mentre la Marina di Portisco in Costa Smeralda farebbe gola, oltre ad alcuni investitori privati, anche al colosso immobiliare emiratino Emaar. E di fronte ai timori di una possibile ‘sottovalutazione’ di questi asset, l’a.d. di Invitalia Domenico Arcuri rassicura sul fatto che “nulla verrà svenduto” e sottolinea che la procedura di vendita è sottoposta alla normativa nazionale ed europea ed è stato inoltre preventivamente chiesto un contributo all’Autorità anticorruzione. Intanto altri porti italiani guardano all’estero alla ricerca di possibili investitori: il commissario dell’Autorità di Trieste sarebbe intenzionato ad andare a Shanghai per trovare investitori forti per il porto friulano; a Taranto si cerca un nuovo operatore che prenda il posto della società Taranto container terminal messa in liquidazione e tra i ‘papabili’ circolano i nomi di Msc, dei francesi di Cma-Cgm e dei filippini di Ictsi. E’ invece tutto da capire il destino del porto turistico di Roma, a Ostia, sequestrato a fine luglio insieme all’arresto del suo presidente con l’accusa di associazione a delinquere. Gli investitori esteri nel frattempo tengono gli occhi puntati anche sulla vicina Grecia, dove entro fine mese è atteso l’annuncio delle date per le gare che riguardano la vendita di quote di maggioranza del porto ateniese del Pireo e di quello di Salonicco. Tra gli interessati ci sarebbero il colosso danese Moeller-Maersk e i cinesi di Cosco Pacific.
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