Marcello Torre, noto penalista, era sindaco di Pagani da otto mesi quando venne assassinato in un agguato. Era l’11 dicembre 1980. Dopo innumerevoli processi solo nel 2002 la Cassazione dà definitivamente un volto al mandante individuandolo in Raffaele Cutolo che venne condannato all’ergastolo. Gli ermellini stabiliscono anche gli esecutori materiali dell’agguato che però furono assolti. A colpire il sindaco Marcello Torre furono due killer che lo attendevano fuori casa, bloccarono l’auto guidata da Franco Bonaduce, suo amico e collaboratore dello studio legale, che fu colpito alla schiena mentre cercava di mettersi in salvo, e spararono decine di colpi di lupara che non diedero scampo al primo cittadino. “Di quella morte Raffaele non ha colpa. Fu la politica che lo ammazzò”. A sostenere che non fu il capo della Nco a farlo ammazzare, come ha stabilito una sentenza definitiva, è la moglie Immacolata Iacone in un’intervista alla tv Svizzera Italiana. La donna rilancia nel corso dell’intervista anche le accuse sulla trattativa Stato-camorra per la liberazione dell’assessore regionale Cirillo. E scopre qualche altra carta nell’interminabile partita a poker con le istituzioni: “Mio marito sa molto sul caso Moro. In quel periodo poteva molte cose, ma gli ordinarono di non intervenire”.
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La rabbia della moglie di Cutolo
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