Sulla vicenda dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, che sta vivendo un periodo non facile come del resto tutti gli altri ospedali campani, interviene anche il sindacato UIL FPL nella persona del coordinatore provinciale Vito Sparano. Sono due i punti su cui focalizza l’attenzione il sindacalista tra l’allarme per i servizi che vengono a mancare e un plauso agli operatori sanitari che lavorano in un continuo stato di emergenza.
«Purtroppo, a distanza ormai di diversi mesi, dobbiamo ancora una volta prendere atto che permane la criticità nel bacino di utenza del “Curto” – dice – facendo seguito al Decreto n.63 del 29/07/2019 Regione Campania “Approvazione rete regionale emergenza Stroke”, il nosocomio di Polla fu individuato come Ospedale di primo livello nel percorso Stroke. Tale unità è di fondamentale importanza – aggiunge – trattando esclusivamente accidenti cerebrovascolari urgenti (Ictus cerebrale e Emorragia cerebrale) e con un percorso ben preciso dove è determinante intervenire in modo rapido per evitare danni irreparabili. La stessa sorte – ragiona Sparano – sembra toccare anche al Reparto di Oncologia, rimanere un progetto su carta. Di fatto, l’unica attività oncologica di cui il Presidio dispone è quella ambulatoriale, una volta a settimana. Si tratta di servizi davvero molto lontani dalle esigenze di un territorio, come quello del Vallo di Diano, dove la patologia oncologica ha un’incidenza altissima e costringe i numerosi pazienti a fare molti km per avere un’assistenza adeguata». A questo punto, Sparano chiede un incontro urgente con il direttore generale Gennaro Sosto, col direttore sanitario del nosocomio pollese e con il direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria Locale Primo Sergianni.
«Il sindacato che rappresenta – aggiunge Sparano – chiede ai aindaci e al direttore generale un intervento autorevole per dare dignità ad un territorio vasto che comprende anche la vicina regione Basilicata. Tenendo anche in considerazione che altre branche specialistiche potrebbero rischiare un rallentamento per la grave e persistente carenza di personale». Per un fortuito gioco del destino, Vito Sparano ha dovuto usufruire dell’ospedale da cittadino, toccando con mano e da vicino l’emergenza e la criticità nella quali ogni giorno gli operatori lavorano. «Dal 27 al 30 gennaio sono stato costretto ad un ricovero presso presso il reparto di oculistica – racconta – pur non potendo disaminare in senso tecnico la eccellente prestazione medica è tuttavia mia intenzione porre all’attenzione della dirigenza la professionalità, la serietà, la sollecitudine e la competenza della squadra di medici eminentemente guidati dal dottor Alfonso Pellegrino al quale rivolgo un particolare e sentito ringraziamento esteso anche agli altri medici nonché a tutto il personale infermieristico, agli operatori socio sanitari e al personale delle società private. Un ringraziamento – ragiona Sparano – ancor più profondo se si pensa che gli operatori sanitari, nella loro interezza, sono costretti, ormai in maniera costante in contesti caratterizzati da carenza di personale». La lotta per il Curto, dunque, continua sia per salvare un presidio ospedaliero di fondamentale importanza per i cittadini e sia per difendere il diritto alla salute.